Trauma Studies, potenziale terapeutico della scrittura e postmemory: la narrazione del lutto in Joan Didion, Philip Roth e Maggie Nelson

Il presente lavoro di ricerca ha come parola essenziale il trauma, che viene analizzato nelle sue più variegate sfaccetatture. Per prima cosa, si tenterà di tracciare la genealogia e i più fruttuosi campi d'interesse in seno ai Trauma Studies, passando attraverso i ricercatori più rilevanti, come Cathy Caruth, Dominick LaCapra, Shoshana Felman e Dori Laub. In seconda battuta, in relazione alla rielaborazione del trauma, si vedrà come la scrittura, sia solamente personale, che letteraria in senso stretto, possa sprigionare un alto potenziale terapeutico e sia da considerare un mezzo, adatto a chiunque, per superare le proprie ferite emotive. Dopo una prima presentazione di ambito teorico, si cercherà di restringere il campo d'interesse ad un trauma specifico, cioè il lutto, avendo come opere guida "L'anno del pensiero magico" di Joan Didion e "Patrimonio. Una storia vera" di Philip Roth. I due memoir saranno sviscerati alla luce delle categorie di analisi del trauma espresse precedentemente e messe in relazione anche ad una teoria del lutto. Per concludere, si approfondirà un tema attiguo a quello del trauma, cioè la postmemoria, basandosi su un sostrato teorico che si sosterrà sulla fondatrice di questo concetto, cioè Marianne Hirsch, per poi vederlo applicato nell'opera di Maggie Nelson "The Red Parts. Autobiography Of A Trial". Quest'ultimo memoir sarà anche analizzato attraverso le categorie di studio del trauma, utilizzate per i due memoir precedenti. L'obiettivo sostanzialmente è quello di indagare la categoria del trauma nella letteratura, da un lato per dimostrarne la prolificità interpretativa, dall'altro per sottolineare il potere curativo della scrittura per le ferite dell'uomo, in quanto mezzo accessibile a chiunque.