Le 'rogationes saturae': passato, presente e futuro di una controversa tecnica legislativa

The aim of this work is to to analyze the 'rogationes saturae' in Roman public law, considering the historical and legal context in which they arose and were intended to operate. These were legislative proposals characterized by notable heterogeneity and variety in content; reason why they are considered key elements to understand the legislative dynamics of the Roman Republic. Starting with an examination of the main legal and literary sources, the study focuses on the prohibition of this legislative technique beginning in 98 B.C. Indeed the introduction of the prohibition through the emanation of the 'Lex Caecilia Didia'*, a legislative measure that represented a turning point in the practices of the time, formally banning the 'rogationes saturae'. For these reasons, it is necessary to explore the context that led to the passage of this law in order to assess its actual effectiveness in limiting the use of such legislative instruments. Finally, a comparative analysis is conducted between the 'rogationes saturae' and the modern institution of the so-called "milleproroghe decree," highlighting both similarities and differences in their respective historical, legal, and political contexts. Although situades in very different settings, the two legal realities appear to share certain structural features, in particolar the concept of normative homogeneity. This comparison suggests to analyse the evolution of legislative techniques and their impact on the current legal landscape.

La tesi si prefigge di analizzare le 'rogationes saturae' nel diritto pubblico romano, tenendo conto del contesto storico e giuridico in cui sono sorte ed erano destinate a operare. Si trattava, infatti, di proposte di legge caratterizzate da una notevole disomogeneità e varietà contenutistica; ragion per cui sono considerabili alla stregua di elementi chiave utili alla comprensione delle dinamiche legislative della Roma repubblicana. Prendendo le mosse dalla disamina delle principali fonti giuridiche e letterarie, l’indagine si focalizza sul divieto di impiego di tale tecnica legislativa a partire dal 98 a.C. A questo momento storico, infatti, rimonta l’introduzione della proibizione, con l’emanazione della 'Lex Caecilia Didia'; provvedimento normativo che segnò un punto di svolta nelle pratiche legislative dell’epoca vietando formalmente le 'rogationes saturae'. Proprio per questi motivi è necessario esplorare il contesto che portò all'emanazione di suddetta legge, al fine anche di valutarne la sua effettiva efficacia nel limitare l’uso di tali strumenti legislativi. Viene, infine, condotta un’analisi comparativa tra le 'rogationes saturae' e l’istituto moderno del ’referendum', in particolare quello abrogativo, mettendo in evidenza analogie e differenze nei rispettivi contesti storici, giuridici e politici. Pur collocandosi in contesti molto diversi, le due realtà giuridiche condividono alcune caratteristiche strutturali, in particolare il concetto di 'omogeneità normativa'. Si tratta di un confronto che offre spunti di riflessione sull’evoluzione delle tecniche legislative e sulle loro ricadute nel panorama giuridico attuale; motivo per cui ne è proficua l’analisi.