Il contatto intergruppi, definito come l'interazione tra individui appartenenti a gruppi sociali differenti, è un fenomeno ampiamente studiato per i suoi effetti sulla riduzione dei pregiudizi e sul miglioramento della comprensione reciproca tra gruppi. La presente ricerca si focalizza sul concetto di liberalizzazione cognitiva, un processo che implica un miglioramento delle capacità cognitive e sociali derivante dall'interazione con persone appartenenti a gruppi diversi dal proprio. In particolare, lo studio esplora come il contatto intergruppi possa influenzare diverse variabili, selezionate in quanto possibili indicatori di un processo di liberalizzazione cognitiva. Per raggiungere tale obiettivo, è stato somministrato un questionario a un campione di 153 partecipanti, volto a rilevare diversi aspetti del contatto intergruppi, tra cui la frequenza e la qualità dell’interazione (positiva, negativa e neutra). Il questionario comprendeva inoltre una serie di scale volte a misurare variabili cognitive (forza dell’atteggiamento, flessibilità cognitiva, bisogno di chiusura e bisogno di struttura), esperienziali (decentramento, non-attaccamento, mindfulness) e socio-culturali (orientamento alla dominanza sociale, apertura alla diversità e alla sfida, competenza interculturale e deprovincializzazione). I risultati evidenziano che la qualità del contatto gioca un ruolo cruciale nel determinare gli effetti dell’interazione intergruppi: in particolare, i contatti positivi si associano a un incremento delle capacità cognitive, sociali e interculturali. Al contrario, i contatti negativi o neutri non producono gli stessi benefici. Tali evidenze offrono spunti rilevanti per lo sviluppo di interventi educativi e sociali mirati a promuovere inclusione, dialogo e cooperazione tra gruppi diversi, contribuendo alla costruzione di una società più aperta e collaborativa.
Contatto intergruppi e liberalizzazione cognitiva: la diversità come motore del cambiamento personale
BERTOLO, VALENTINA
2024/2025
Abstract
Il contatto intergruppi, definito come l'interazione tra individui appartenenti a gruppi sociali differenti, è un fenomeno ampiamente studiato per i suoi effetti sulla riduzione dei pregiudizi e sul miglioramento della comprensione reciproca tra gruppi. La presente ricerca si focalizza sul concetto di liberalizzazione cognitiva, un processo che implica un miglioramento delle capacità cognitive e sociali derivante dall'interazione con persone appartenenti a gruppi diversi dal proprio. In particolare, lo studio esplora come il contatto intergruppi possa influenzare diverse variabili, selezionate in quanto possibili indicatori di un processo di liberalizzazione cognitiva. Per raggiungere tale obiettivo, è stato somministrato un questionario a un campione di 153 partecipanti, volto a rilevare diversi aspetti del contatto intergruppi, tra cui la frequenza e la qualità dell’interazione (positiva, negativa e neutra). Il questionario comprendeva inoltre una serie di scale volte a misurare variabili cognitive (forza dell’atteggiamento, flessibilità cognitiva, bisogno di chiusura e bisogno di struttura), esperienziali (decentramento, non-attaccamento, mindfulness) e socio-culturali (orientamento alla dominanza sociale, apertura alla diversità e alla sfida, competenza interculturale e deprovincializzazione). I risultati evidenziano che la qualità del contatto gioca un ruolo cruciale nel determinare gli effetti dell’interazione intergruppi: in particolare, i contatti positivi si associano a un incremento delle capacità cognitive, sociali e interculturali. Al contrario, i contatti negativi o neutri non producono gli stessi benefici. Tali evidenze offrono spunti rilevanti per lo sviluppo di interventi educativi e sociali mirati a promuovere inclusione, dialogo e cooperazione tra gruppi diversi, contribuendo alla costruzione di una società più aperta e collaborativa.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/88737