Questo lavoro di tesi intende esaminare la relazione tra psicopatia e intelligenza, analizzando criticamente i suoi aspetti teorici ed empirici. A partire da un'analisi della definizione e della valutazione della psicopatia, con strumenti come la Psychopathy Checklist-Revised (PCL-R) e le sue varianti, si esamina il ruolo dei vari fattori che caratterizzano la psicopatia, come quelli interpersonali, affettivi e comportamentali, e si indaga come tali aspetti possano influenzare la valutazione e la comprensione del disturbo. Vengono, inoltre, esplorate le dimensioni della psicopatia e le rispettive interazioni con le diverse espressioni dell'intelligenza, ad esempio verbale e non verbale. In linea con la letteratura, si indaga il ruolo dell'intelligenza come possibile fattore di modulazione del comportamento psicopatico, evidenziando differenze significative nei sottotipi di psicopatia. Mentre il focus principale della ricerca sulla psicopatia è stato tradizionalmente orientato verso popolazioni carcerarie, emerge con sempre maggiore chiarezza che i tratti psicopatici non si limitano a questi contesti. Persone con caratteristiche psicopatiche possono trovarsi anche in ruoli di alto rilievo sociale, economico e professionale, come quelli tipici dei cosiddetti “colletti bianchi”. In questi casi la psicopatia può manifestarsi in modi più subdoli e adattivi, sfruttando l'intelligenza per raggiungere obiettivi personali, spesso a scapito degli altri, senza ricorrere necessariamente alla violenza fisica. L'obiettivo è favorire, tramite una visione coerente e multidimensionale, una comprensione più completa del disturbo psicopatico, delle modalità con cui si presenta e delle possibili implicazioni per il trattamento.
Psicopatia e intelligenza: una relazione complessa tra tratti antisociali di personalità e capacità cognitive
GRANDE, LUCREZIA
2024/2025
Abstract
Questo lavoro di tesi intende esaminare la relazione tra psicopatia e intelligenza, analizzando criticamente i suoi aspetti teorici ed empirici. A partire da un'analisi della definizione e della valutazione della psicopatia, con strumenti come la Psychopathy Checklist-Revised (PCL-R) e le sue varianti, si esamina il ruolo dei vari fattori che caratterizzano la psicopatia, come quelli interpersonali, affettivi e comportamentali, e si indaga come tali aspetti possano influenzare la valutazione e la comprensione del disturbo. Vengono, inoltre, esplorate le dimensioni della psicopatia e le rispettive interazioni con le diverse espressioni dell'intelligenza, ad esempio verbale e non verbale. In linea con la letteratura, si indaga il ruolo dell'intelligenza come possibile fattore di modulazione del comportamento psicopatico, evidenziando differenze significative nei sottotipi di psicopatia. Mentre il focus principale della ricerca sulla psicopatia è stato tradizionalmente orientato verso popolazioni carcerarie, emerge con sempre maggiore chiarezza che i tratti psicopatici non si limitano a questi contesti. Persone con caratteristiche psicopatiche possono trovarsi anche in ruoli di alto rilievo sociale, economico e professionale, come quelli tipici dei cosiddetti “colletti bianchi”. In questi casi la psicopatia può manifestarsi in modi più subdoli e adattivi, sfruttando l'intelligenza per raggiungere obiettivi personali, spesso a scapito degli altri, senza ricorrere necessariamente alla violenza fisica. L'obiettivo è favorire, tramite una visione coerente e multidimensionale, una comprensione più completa del disturbo psicopatico, delle modalità con cui si presenta e delle possibili implicazioni per il trattamento.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/88796