La presente tesi si propone di riportare i risultati di un'analisi interferometrica (riferita al periodo 2014 - 2025) del complesso franoso "Mortisa-Lacedel" in località Cortina d’Ampezzo (BL), di presentare alcuni modelli della colata e di definire le correlazioni esistenti fra velocità e dati termo-pluviometrici. I dati interferometrici, raccolti attraverso il satellite ALOS-2, sono stati elaborati con tecnica SqueeSAR e poi interpretati per comprendere le tipologie di movimento, la distribuzione delle velocità e le tendenze degli spostamenti osservabili nelle serie storiche. Le elaborazioni hanno evidenziato tre aree con tassi di spostamento significativi, posizionate sul coronamento della frana, a nord e a valle in prossimità del torrente Boite. I modelli, implementati grazie al programma SSAP2010, sono stati creati per individuare la posizione della superficie a minor Fattore di Sicurezza (FS) lungo una sezione di riferimento posizionata vicino all’abitato di Lacedel e per comprendere la variazione del FS al variare di alcune condizioni, come in contesto drenato-non drenato, con differenti soggiacenze della superficie freatica e in condizioni sismiche. In condizioni non drenate, il modello ha restituito un valore del FS pari a 1,048 e valori circa simili con soggiacenze modificate, mentre ha fornito un valore al di sotto dell’unità in presenza di sisma ( 0,945). In condizioni drenate invece la variazione del FS da caso a caso è stata maggiore. Infine, le correlazioni fra le velocità della colata e i dati termo-pluviometrici sono state studiate allo scopo di motivare alcune variazioni di tendenza visibili nelle serie storiche dei dati interferometrici, attraverso il calcolo degli indici di Pearson e di Spearman e attraverso l’algoritmo Random Forest. In linea generale, i risultati hanno evidenziato una correlazione positiva medio-debole fra le velocità del fenomeno e le temperature/precipitazioni. Si evidenzia come sia necessario in futuro misurare frequentemente il livello della soggiacenza e la temperatura del suolo a varie profondità allo scopo di ottenere delle correlazioni migliori.
Analisi interferometrica e modellazione del complesso franoso "Mortisa-Lacedel" in località Cortina d'Ampezzo (BL)
DELL'ANDREA, WALTER ISIDORO
2024/2025
Abstract
La presente tesi si propone di riportare i risultati di un'analisi interferometrica (riferita al periodo 2014 - 2025) del complesso franoso "Mortisa-Lacedel" in località Cortina d’Ampezzo (BL), di presentare alcuni modelli della colata e di definire le correlazioni esistenti fra velocità e dati termo-pluviometrici. I dati interferometrici, raccolti attraverso il satellite ALOS-2, sono stati elaborati con tecnica SqueeSAR e poi interpretati per comprendere le tipologie di movimento, la distribuzione delle velocità e le tendenze degli spostamenti osservabili nelle serie storiche. Le elaborazioni hanno evidenziato tre aree con tassi di spostamento significativi, posizionate sul coronamento della frana, a nord e a valle in prossimità del torrente Boite. I modelli, implementati grazie al programma SSAP2010, sono stati creati per individuare la posizione della superficie a minor Fattore di Sicurezza (FS) lungo una sezione di riferimento posizionata vicino all’abitato di Lacedel e per comprendere la variazione del FS al variare di alcune condizioni, come in contesto drenato-non drenato, con differenti soggiacenze della superficie freatica e in condizioni sismiche. In condizioni non drenate, il modello ha restituito un valore del FS pari a 1,048 e valori circa simili con soggiacenze modificate, mentre ha fornito un valore al di sotto dell’unità in presenza di sisma ( 0,945). In condizioni drenate invece la variazione del FS da caso a caso è stata maggiore. Infine, le correlazioni fra le velocità della colata e i dati termo-pluviometrici sono state studiate allo scopo di motivare alcune variazioni di tendenza visibili nelle serie storiche dei dati interferometrici, attraverso il calcolo degli indici di Pearson e di Spearman e attraverso l’algoritmo Random Forest. In linea generale, i risultati hanno evidenziato una correlazione positiva medio-debole fra le velocità del fenomeno e le temperature/precipitazioni. Si evidenzia come sia necessario in futuro misurare frequentemente il livello della soggiacenza e la temperatura del suolo a varie profondità allo scopo di ottenere delle correlazioni migliori.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/88902