Dark tourism: la percezione del fenomeno attraverso lo storytelling online

This thesis explores the phenomenon of dark tourism through the lens of digital storytelling, with a particular focus on content shared via social media platforms. The aim is to understand how online narrative strategies influence the emotional perception and experience of places linked to historical memory and collective tragedy. The first part of the research outlines the evolution of storytelling, analyzing its communicative functions in building narratives capable of engaging audiences and guiding their experiences, with a specific focus on its application within the contemporary tourism sector. The study then delves into the concept of dark tourism, examining its current interpretations and the growing visibility of such sites across digital channels. In this context, narration plays a central role in shaping the meaning of places and eliciting complex emotional responses, often suspended between memory, respect, and curiosity. The core of the work presents a comparative analysis of two case studies: Ground Zero (New York), a symbol of collective trauma tied to the 9/11 attacks, and the Archaeological Site of Pompeii, where historical tragedy intersects with cultural and touristic valorization. By examining the visual and textual content shared on official social media accounts, the study investigates the various narrative strategies employed and their impact on users' perceptions. To support the qualitative analysis, a quantitative survey was conducted through an online questionnaire addressed to a sample of adult participants. Respondents were shown short videos sourced from the official platforms of both sites, and their emotional reactions and impressions were gathered using questions inspired by Plutchik’s Wheel of Emotions. The results highlight how social communication shapes diverse imaginaries and evokes a wide range of emotional responses depending on the narrative context, demonstrating both the power and responsibility of storytelling in conveying and transforming collective memory.

Questa tesi esplora il fenomeno del dark tourism attraverso lo storytelling digitale, focalizzandosi in particolare sui contenuti diffusi attraverso i social media. L’obiettivo è comprendere in che modo le strategie narrative online influenzino la percezione e la fruizione emotiva di luoghi legati alla memoria storica e alla tragedia collettiva. La prima parte della ricerca delinea l’evoluzione dello storytelling, analizzandone le funzioni comunicative nella costruzione di narrazioni capaci di coinvolgere e orientare l’esperienza del pubblico, fino a concentrarsi sull’applicazione di tali tecniche nel settore turistico contemporaneo. Successivamente, viene approfondito il concetto di dark tourism, con attenzione alle sue declinazioni attuali e alla crescente visibilità sui canali digitali. Il ruolo della narrazione diventa qui centrale nel mediare il senso dei luoghi e nell’attivare emozioni complesse nei fruitori, spesso sospesi tra memoria, rispetto e curiosità. La parte centrale del lavoro propone un’analisi comparata di due casi studio: Ground Zero (New York), simbolo di trauma collettivo legato agli attentati dell’11 settembre, e gli Scavi di Pompei, dove la tragedia storica si intreccia con la valorizzazione culturale e turistica. Attraverso l’osservazione dei contenuti visivi e testuali condivisi dai profili social ufficiali, si indagano le diverse modalità narrative impiegate, valutandone l’impatto percettivo. A supporto dell’indagine è stata condotta una ricerca quantitativa tramite la somministrazione di un questionario online a un campione di persone maggiorenni. Ai partecipanti sono stati mostrati brevi video tratti dai canali ufficiali dei due siti, per poi rilevare le reazioni emotive e le impressioni tramite domande ispirate alla Ruota delle emozioni di Plutchik. I risultati mostrano come la comunicazione social contribuisca a costruire immaginari differenti e a suscitare risposte emotive variegate a seconda del contesto narrativo, dimostrando l’efficacia e la responsabilità dello storytelling nel trasmettere e trasformare la memoria collettiva.