La tesi si propone di analizzare il concetto giuridico di Organismo Geneticamente Modificato (in acronimo: “OGM”) così come ad oggi esso viene inteso nel diritto positivo europeo ed italiano, alla luce del recente contributo apportato dalla sentenza del 7-02-2023 nella causa C- 688/21. La definizione di OGM nasce in ambito scientifico negli anni ’70 del secolo scorso, quale risultato applicativo della rivoluzionaria intuizione rappresentata della tecnologia del DNA ricombinante. La comprensione del potenziale applicativo degli organismi geneticamente modificati, assieme alla loro incidenza su scala globale, hanno fatto sì che essi fossero oggetto di studio, oltre che nell’originaria dimensione biologica sperimentale e biotecnologica industriale, anche nel mondo giuridico. In questo modo ha avuto inizio un percorso di strutturazione normativa tuttora in fieri, volto a conciliare la tutela preventiva della salute umana e dell’ambiente con le prospettive di sviluppo offerte dagli ultimi risultati della tecnologia genetica. Nonostante si tratti di una materia giuridica decisamente recente, è necessario che la legislazione riveda sé stessa, assecondando dinamicamente l’avanzamento della scienza e della tecnica. È in quest’ottica che va collocata la causa C-688-21, la quale sorge dalla richiesta di chiarire le prerogative della Direttiva 200/18/CE per calarle nella contingenza concreta dell’attualità.
Evoluzione della nozione giuridica di "organismo geneticamente modificato" nella giurisprudenza europea: la sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea del 7.2.2023 nella causa C- 688/21
CABRELE, CAMILLA
2024/2025
Abstract
La tesi si propone di analizzare il concetto giuridico di Organismo Geneticamente Modificato (in acronimo: “OGM”) così come ad oggi esso viene inteso nel diritto positivo europeo ed italiano, alla luce del recente contributo apportato dalla sentenza del 7-02-2023 nella causa C- 688/21. La definizione di OGM nasce in ambito scientifico negli anni ’70 del secolo scorso, quale risultato applicativo della rivoluzionaria intuizione rappresentata della tecnologia del DNA ricombinante. La comprensione del potenziale applicativo degli organismi geneticamente modificati, assieme alla loro incidenza su scala globale, hanno fatto sì che essi fossero oggetto di studio, oltre che nell’originaria dimensione biologica sperimentale e biotecnologica industriale, anche nel mondo giuridico. In questo modo ha avuto inizio un percorso di strutturazione normativa tuttora in fieri, volto a conciliare la tutela preventiva della salute umana e dell’ambiente con le prospettive di sviluppo offerte dagli ultimi risultati della tecnologia genetica. Nonostante si tratti di una materia giuridica decisamente recente, è necessario che la legislazione riveda sé stessa, assecondando dinamicamente l’avanzamento della scienza e della tecnica. È in quest’ottica che va collocata la causa C-688-21, la quale sorge dalla richiesta di chiarire le prerogative della Direttiva 200/18/CE per calarle nella contingenza concreta dell’attualità.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/89033