Il comportamento spaziale del lupo (Canis lupus), ovvero il modo in cui questa specie seleziona, occupa e utilizza il territorio, rappresenta un elemento centrale della sua ecologia. Comprenderne le dinamiche è essenziale non solo per approfondire le conoscenze scientifiche sulla specie, ma anche per sviluppare strategie di conservazione e gestione efficaci. Nel contesto territoriale esaminato, tale comportamento risulta essere influenzato da una combinazione di fattori ambientali e antropici: dalla disponibilità e distribuzione delle prede, alle caratteristiche geomorfologiche del paesaggio, fino alla pressione esercitata dalle attività umane. Studiare queste dinamiche permette di comprendere meglio la funzione ecologica del lupo e le problematiche connesse alla sua convivenza con l’uomo. Lo studio si è basato sull’analisi dei dati GPS di tre lupi nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, raccolti nel periodo invernale.Questi dati sono stati utilizzati per stimare le dimensioni degli home range, tramite il metodo Autocorrelated Kernel Density Estimation (AKDE) che tiene conto dell’autocorrelazione spaziale e temporale nei dati di movimento, migliorando la precisione delle stime. Le dimensioni mensili degli home range sono state poi analizzate in relazione a diverse variabili ambientali, con l’obiettivo di valutare in che modo fattori ecologici possano influenzare l’uso dello spazio da parte degli individui.I risultati evidenziano home range di dimensioni contenute, influenzati probabilmente dell’elevata densità di lupi presenti nell’area di studio e dalla cospicua disponibilità di risorse alimentari.Per quanto riguarda la scelta degli habitat, i lupi hanno mostrato una netta preferenza per il bosco che offre rifugio e protezione dal disturbo antropico, oltre a favorire la presenza di ungulati che, nelle Foreste Casentinesi, rappresentano le prede principali dei lupi. Le aree ad uso agricolo sono il secondo ambiente maggiormente frequentato, seguito dal cespuglieto, utilizzato anche come rifugio durante le ore diurne, poiché meno accessibile da parte dell’uomo. Le zone antropizzate sono risultate generalmente meno frequentate, coerentemente con quanto riportato in letteratura, sebbene con variazioni individuali che suggeriscono differenti livelli di tolleranza nei confronti della presenza umana. Infine, risulta che le aree antropizzate esercitino un effetto positivo e statisticamente significativo sulla dimensione dell’home range: all’aumentare della percentuale di aree antropizzate, i lupi tendono ad ampliare il proprio home range. Questo comportamento è dovuto all’innata tendenza dei lupi a evitare il contatto diretto con l’uomo. Inoltre, la presenza di infrastrutture lineari, come le strade, contribuisce alla frammentazione dell’habitat, costringendo gli individui a spostarsi verso aree più favorevoli e meno disturbate, con possibili effetti sull’uso dello spazio e sulla configurazione degli home range.

Analisi del comportamento spaziale di tre branchi di lupo (Canis lupus) nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna mediante dati GPS

ALLOCCA, MARIASOLE
2024/2025

Abstract

Il comportamento spaziale del lupo (Canis lupus), ovvero il modo in cui questa specie seleziona, occupa e utilizza il territorio, rappresenta un elemento centrale della sua ecologia. Comprenderne le dinamiche è essenziale non solo per approfondire le conoscenze scientifiche sulla specie, ma anche per sviluppare strategie di conservazione e gestione efficaci. Nel contesto territoriale esaminato, tale comportamento risulta essere influenzato da una combinazione di fattori ambientali e antropici: dalla disponibilità e distribuzione delle prede, alle caratteristiche geomorfologiche del paesaggio, fino alla pressione esercitata dalle attività umane. Studiare queste dinamiche permette di comprendere meglio la funzione ecologica del lupo e le problematiche connesse alla sua convivenza con l’uomo. Lo studio si è basato sull’analisi dei dati GPS di tre lupi nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, raccolti nel periodo invernale.Questi dati sono stati utilizzati per stimare le dimensioni degli home range, tramite il metodo Autocorrelated Kernel Density Estimation (AKDE) che tiene conto dell’autocorrelazione spaziale e temporale nei dati di movimento, migliorando la precisione delle stime. Le dimensioni mensili degli home range sono state poi analizzate in relazione a diverse variabili ambientali, con l’obiettivo di valutare in che modo fattori ecologici possano influenzare l’uso dello spazio da parte degli individui.I risultati evidenziano home range di dimensioni contenute, influenzati probabilmente dell’elevata densità di lupi presenti nell’area di studio e dalla cospicua disponibilità di risorse alimentari.Per quanto riguarda la scelta degli habitat, i lupi hanno mostrato una netta preferenza per il bosco che offre rifugio e protezione dal disturbo antropico, oltre a favorire la presenza di ungulati che, nelle Foreste Casentinesi, rappresentano le prede principali dei lupi. Le aree ad uso agricolo sono il secondo ambiente maggiormente frequentato, seguito dal cespuglieto, utilizzato anche come rifugio durante le ore diurne, poiché meno accessibile da parte dell’uomo. Le zone antropizzate sono risultate generalmente meno frequentate, coerentemente con quanto riportato in letteratura, sebbene con variazioni individuali che suggeriscono differenti livelli di tolleranza nei confronti della presenza umana. Infine, risulta che le aree antropizzate esercitino un effetto positivo e statisticamente significativo sulla dimensione dell’home range: all’aumentare della percentuale di aree antropizzate, i lupi tendono ad ampliare il proprio home range. Questo comportamento è dovuto all’innata tendenza dei lupi a evitare il contatto diretto con l’uomo. Inoltre, la presenza di infrastrutture lineari, come le strade, contribuisce alla frammentazione dell’habitat, costringendo gli individui a spostarsi verso aree più favorevoli e meno disturbate, con possibili effetti sull’uso dello spazio e sulla configurazione degli home range.
2024
Analysis of the spatial behavior of three wolf (Canis lupus) packs in the Casentinesi Forests, Monte Falterona and Campigna National Park using GPS data
Canis lupus
GPS
home range
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/89068