Sorveglianza delle infestazioni parassitarie nello sciacallo dorato (Canis aureus) in Friuli Venezia Giulia: analisi comparativa dei metodi diagnostici

The golden jackal (Canis aureus) has recently expanded its range in northeastern Italy, particularly in the Friuli Venezia Giulia region, prompting the need for ecological and sanitary surveillance. Such interventions are essential to assess the potential implications for the health of domestic animals and humans, with particular focus on the parasitic fauna that this species may harbor and spread. Parasitological investigations on golden jackals have so far relied mainly on necropsy-based methods; however, in the context of continuous monitoring, copromicroscopic techniques offer a faster alternative, tough their diagnostic accuracy requires further evaluation. In this study, two copromicroscopic techniques, traditional flotation (FT) and Mini FLOTAC (MF), were compared with the Scraping, Filtration and Counting Technique (SFCT), considered the Gold Standard. A total of 56 golden jackal, found as roadkill, were examined: 54 intestines were analysed using SFCT, 50 fecal samples with MF, and 45 with FT. The analysis detected five parasitic taxa: Strongylida (belonging to the families Ancylostomatidae and Molineidae), Toxocara canis, Trichuris vulpis, Mesocestoides sp. and Taenidae. Prevalence values obtained with MF and FT were overall lower than those observed with SFCT, particularly for Mesocestoides sp. (14,8% with SFCT vs 2,0% MF and 2,2% FT). This discrepancy is reflected in the generally low sensitivity values of the copromicroscopic methods, especially for cestodes (16,7%). For nematodes diagnostic sensitivity improved significantly when excluding single parasite infection or those involving only one sex. False negatives may be due to various factors such as intermittent egg shedding, egg fragility, sensitivity to freezing at -80°C, and the developmental stage of the parasite. Concordance between FT and MF was substantial or perfect for most taxa, except for Taenidae, where it was only moderate, suggesting the combined use of both techniques to improve sensitivity. A moderate positive correlation (r = 0,49), statistically significant, was also found between intestinal parasite burden and eggs per gram (EPG) estimated via MF for Strongylida, supporting its use for assessing parasite burden. In conclusion, this study supports the usefulness of copromicroscopic methods for rapid and continuous monitoring of wildlife parasites, while highlighting the importance of appropriate sample size, integration of multiple diagnostic tools, and periodic application of necropsy-based techniques for data validation.

Lo sciacallo dorato (Canis aureus) ha recentemente ampliato il proprio areale nel Nord- Est dell’Italia, in particolare nella regione del Friuli Venezia Giulia, rendendo opportune attività di sorveglianza ecologica e sanitaria. Tali interventi risultano fondamentali per valutare le potenziali implicazioni sulla salute degli animali domestici e dell’uomo, con particolare attenzione alla fauna parassitaria che questa specie può ospitare e diffondere. Le indagini parassitologiche sullo sciacallo si sono finora basate prevalentemente su metodiche necroscopiche; tuttavia, nell’ottica di un monitoraggio continuo, i metodi copromicroscopici rappresentano un’alternativa più rapida, sebbene la loro accuratezza diagnostica debba essere approfondita. Nel presente studio sono state confrontate due tecniche copromicroscopiche, la flottazione (FT) e il Mini-FLOTAC (MF), con la Scraping, Filtration and Counting Technique (SFCT), considerata come Gold Standard. Sono stati esaminati 56 sciacalli dorati rinvenuti come vittimo di investimento stradale: 54 intestini analizzati con SFCT, 50 campioni fecali con MF e 45 con FT. L'analisi ha rinvenuto 5 taxa parassitari: Strongylida (appartenenti alle famiglie Ancylostomatidae e Molineidae), Toxocara canis, Trichuris vulpis, Mesocestoides sp. e Taenidae. Le prevalenze rilevate con MF e FT sono risultate complessivamente inferiori rispetto a quelle ottenute con SFCT, in particolare per Mesocestoides sp. (2,0% MF e 2,2% FT vs 14,8% con SFCT). Questa discrepanza è confermata dai bassi valori di sensibilità osservati per entrambi i metodi copromicroscopici, soprattutto nei confronti dei cestodi (16,7 %). Per i nematodi, la sensibilità è risultata significativamente più elevata quando sono state escluse le infestazioni sostenute da un solo esemplare o da parassiti dello stesso sesso. La presenza di falsi negativi può essere spiegata da diversi fattori, tra cui l’eliminazione intermittente delle uova, la loro fragilità strutturale, la sensibilità al congelamento a 80°C e lo stadio di sviluppo del parassita. L’analisi della concordanza tra FT e MF ha evidenziato un accordo sostanziale o perfetto per quasi tutti i taxa, ad eccezione dei Taenidae, per i quali è risultata solo discreta, suggerendo l’impiego combinato dei due metodi per aumentare la sensibilità diagnostica. E' stata inoltre rilevata una moderata correlazione positiva (r = 0,49), statisticamente significativa, tra la carica parassitaria intestinale e il numero di uova per grammo (UPG) stimato con MF per il gruppo degli Strongylida, supportando l’utilizzo di quest’ultimo per la stima della carica parassitaria. In conclusione, lo studio conferma l’utilità delle metodiche copromicroscopiche come strumento di monitoraggio rapido e continuativo della fauna selvatica, pur sottolineando la necessità di campioni numericamente adeguati, di un’eventuale integrazione di più tecniche diagnostiche e della periodica applicazione della tecnica necroscopica per la validazione dei dati.