Il presente elaborato, che si prefigge appunto di analizzare l’importanza della prova ematogenetica nel giudizio civile, si articola in tre capitoli. Il primo cercherà di fornire al lettore un inquadramento storico e tecnico dell’esame del DNA, passando brevemente in rassegna le principali teorie elaborate dalla dottrina e dalla giurisprudenza in merito alla sua acquisizione nell’istruzione del processo civile. Il secondo capitolo mira ad individuare le cause civili in cui la prova ematogenetica assume maggior rilevanza, quali, ad esempio, quelle inerenti la dichiarazione giudiziale della paternità, l’azione di disconoscimento e l’impugnazione del riconoscimento per difetto di veridicità. In tale sede si soppeseranno quali sono le inferenze di rilievo probatorio che il giudice può trarre dal rifiuto della parte di sottoporsi all’esame. Il terzo e ultimo capitolo affronta il tema delle prove raccolte in violazione delle norme sulla privacy e si sofferma in particolare sulla necessità di operare un bilanciamento tra il diritto alla prova e il diritto alla riservatezza laddove l’esame del DNA, che rifluisce quale materiale probatorio della causa, sia stato procurato dalla parte senza il consenso informato del titolare dei dati personali, quindi con un illecito che sta a monte (e non si consuma all’interno) del processo.
La prova atipica del DNA nel processo civile
MAURO, LETIZIA
2024/2025
Abstract
Il presente elaborato, che si prefigge appunto di analizzare l’importanza della prova ematogenetica nel giudizio civile, si articola in tre capitoli. Il primo cercherà di fornire al lettore un inquadramento storico e tecnico dell’esame del DNA, passando brevemente in rassegna le principali teorie elaborate dalla dottrina e dalla giurisprudenza in merito alla sua acquisizione nell’istruzione del processo civile. Il secondo capitolo mira ad individuare le cause civili in cui la prova ematogenetica assume maggior rilevanza, quali, ad esempio, quelle inerenti la dichiarazione giudiziale della paternità, l’azione di disconoscimento e l’impugnazione del riconoscimento per difetto di veridicità. In tale sede si soppeseranno quali sono le inferenze di rilievo probatorio che il giudice può trarre dal rifiuto della parte di sottoporsi all’esame. Il terzo e ultimo capitolo affronta il tema delle prove raccolte in violazione delle norme sulla privacy e si sofferma in particolare sulla necessità di operare un bilanciamento tra il diritto alla prova e il diritto alla riservatezza laddove l’esame del DNA, che rifluisce quale materiale probatorio della causa, sia stato procurato dalla parte senza il consenso informato del titolare dei dati personali, quindi con un illecito che sta a monte (e non si consuma all’interno) del processo.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/89856