Altezza della sella e prestazione nel ciclismo: aspetti biomeccanici e fisiologici.

Il presente elaborato approfondisce il tema del bike fitting nel ciclismo su strada, focalizzandosi in particolare sull’influenza dell’altezza della sella su aspetti biomeccanici e fisiologici. L’altezza della sella incide direttamente sulla cinematica articolare, sull’attività neuromuscolare, sulla biomeccanica del gesto tecnico e sulla prestazione. Nello specifico, sono stati analizzati diversi metodi statici e dinamici per determinare l’altezza della sella, ed è stato proposto un nuovo metodo dinamico con range angolare tra 33 e 43 gradi di flessione del ginocchio misurato durante la pedalata. Successivamente si è approfondito l’impatto dell’altezza della sella sull’attivazione elettromiografica dei principali muscoli dell’arto inferiore, evidenziando come un'altezza pari al 100% della distanza trocantere-suolo ottimizzi l’attivazione muscolare, in particolare quella del gastrocnemio mediale. È stato poi evidenziato il legame tra altezza sella e sindrome femoro-rotulea, dimostrando che una sella troppo bassa aumenta il carico articolare e il rischio di lesioni all’articolazione del ginocchio. Infine, sono stati analizzati gli effetti dell’altezza sella sulla prestazione in termini potenza espressa ed efficienza della pedalata. I risultati hanno evidenziato una maggiore efficienza con un’altezza della sella che imponga un angolo di flessione del ginocchio prossimo ai 25/30 gradi al punto morto inferiore in condizioni statiche. In conclusione, gli studi analizzati suggeriscono un’altezza sella che imponga un angolo di flessione del ginocchio tra 33 e 43 gradi per ottimizzare prestazione e prevenzione della sindrome femoro-rotulea; di circa 30 gradi per ottimizzare la performance, ed inferiore ai 43 gradi per minimizzare il rischio di incorrere in patologie funzionali da sovraccarico.