La seguente tesi analizza il dialogo tra letteratura e arti visive nel Decadentismo, attraverso il confronto tra Il Piacere di Gabriele D’Annunzio e Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde. L’indagine mette in luce il ruolo dell’estetismo come risposta alla crisi dei valori dell’età moderna, esaminando come entrambi gli autori trasformino la bellezza in principio assoluto. La figura dell’esteta-decadente, incarnata da Andrea Sperelli e Dorian Gray, rivela le contraddizioni tra arte e morale, piacere e distruzione, attraverso un linguaggio raffinato e simbolico. Il lavoro si fonda su un approccio comparatistico e interdisciplinare, mettendo in relazione letteratura e arti visive, per mostrare come il Decadentismo superi i confini nazionali e continui a interrogare il presente.
Sinestesie decadenti. Dialogo tra arti visive e letterarie in Wilde e D'Annunzio
TOGNIN, MARTA
2024/2025
Abstract
La seguente tesi analizza il dialogo tra letteratura e arti visive nel Decadentismo, attraverso il confronto tra Il Piacere di Gabriele D’Annunzio e Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde. L’indagine mette in luce il ruolo dell’estetismo come risposta alla crisi dei valori dell’età moderna, esaminando come entrambi gli autori trasformino la bellezza in principio assoluto. La figura dell’esteta-decadente, incarnata da Andrea Sperelli e Dorian Gray, rivela le contraddizioni tra arte e morale, piacere e distruzione, attraverso un linguaggio raffinato e simbolico. Il lavoro si fonda su un approccio comparatistico e interdisciplinare, mettendo in relazione letteratura e arti visive, per mostrare come il Decadentismo superi i confini nazionali e continui a interrogare il presente.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/90522