La presente tesi si propone di indagare la natura e le implicazioni del rapporto tra la Repubblica di Venezia e l’autorità ecclesiastica romana, evidenziandone gli elementi di autonomia e conflittualità che culminarono nella crisi dell’Interdetto del 1606. L’analisi inizia dalle origini della singolarità veneziana, delineando il progressivo consolidarsi di una dimensione politico-religiosa distinta, in bilico tra fedeltà al cristianesimo e rivendicazione di indipendenza rispetto all’ingerenza pontificia. In tale prospettiva, assumono rilievo le relazioni con Bisanzio, l’elaborazione di una liturgia propria e la gestione interna delle nomine ecclesiastiche, che resero Venezia un unicum nel panorama occidentale. Successivamente si concentra sul lungo processo di legislazione anticuriale, sull’organizzazione del clero e sulla funzione strategica dell’Università di Padova quale luogo di produzione intellettuale indipendente, nonché sul ruolo centrale di fra Paolo Sarpi, figura emblematica della resistenza giuridico-teologica alla pretesa universalistica del papato. Attraverso l’esame di fonti normative, cronachistiche e memorialistiche, si delinea un modello statuale in cui il potere civile si afferma come istanza suprema anche in materia spirituale, anticipando visioni che troveranno piena formulazione solo nei secoli successivi.

La singolarità della fede veneziana al tempo dell'Interdetto, dal retaggio bizantino all'autonomia.

PAROLIN, LUCA
2024/2025

Abstract

La presente tesi si propone di indagare la natura e le implicazioni del rapporto tra la Repubblica di Venezia e l’autorità ecclesiastica romana, evidenziandone gli elementi di autonomia e conflittualità che culminarono nella crisi dell’Interdetto del 1606. L’analisi inizia dalle origini della singolarità veneziana, delineando il progressivo consolidarsi di una dimensione politico-religiosa distinta, in bilico tra fedeltà al cristianesimo e rivendicazione di indipendenza rispetto all’ingerenza pontificia. In tale prospettiva, assumono rilievo le relazioni con Bisanzio, l’elaborazione di una liturgia propria e la gestione interna delle nomine ecclesiastiche, che resero Venezia un unicum nel panorama occidentale. Successivamente si concentra sul lungo processo di legislazione anticuriale, sull’organizzazione del clero e sulla funzione strategica dell’Università di Padova quale luogo di produzione intellettuale indipendente, nonché sul ruolo centrale di fra Paolo Sarpi, figura emblematica della resistenza giuridico-teologica alla pretesa universalistica del papato. Attraverso l’esame di fonti normative, cronachistiche e memorialistiche, si delinea un modello statuale in cui il potere civile si afferma come istanza suprema anche in materia spirituale, anticipando visioni che troveranno piena formulazione solo nei secoli successivi.
2024
The singularity of the Venetian faith at the time of the Interdict, from the Byzantine legacy to autonomy
Venezia
Interdetto
Fede
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/90665