This study aims to analyze the reception and evolution of the myth of Orpheus and Eurydice, taken from the Metamorphoses of Ovid, in the context of Venetian art between the seventeenth and eighteenth centuries. The paper focuses on historical and artistic analysis of paintings, sculptures and decorative works by Venetian artists, among which stand out names such as Giambattista Tiepolo, Antonio Canova, Gregorio Lazzarini, Alessandro Varotari, Antonio Balestra, Federico Cervelli and Francesco Lorenzi. The research is conceived as a reasoned catalogue of an ideal exhibition, entirely dedicated to the myth of Orpheus and Eurydice, articulated through the drafting of technical-descriptive sheets of the individual works analyzed. The myth serves as a common thread to investigate styles, expressive languages and different interpretations provided by artists.. The survey highlights how myth can offer artists an opportunity to explore new expressive and narrative situations, trying to reconstruct the landscape of Venetian clients of profane episodes of the time, reflecting on the transformations of taste and artistic thought.

Il presente studio si propone di analizzare la ricezione e l’evoluzione del mito di Orfeo e Euridice, tratto dalle Metamorfosi di Ovidio, nell’ambito dell’arte veneta tra il Seicento e il Settecento. L’elaborato si concentra sull’analisi storico-artistica di opere pittoriche, scultoree e decorative realizzate da artisti veneti, tra cui spiccano nomi come Giambattista Tiepolo, Antonio Canova, Gregorio Lazzarini, Alessandro Varotari, Antonio Balestra, Federico Cervelli e Francesco Lorenzi. La ricerca è concepita come un catalogo ragionato di una mostra ideale, interamente dedicata al mito di Orfeo e Euridice, articolata attraverso la redazione di schede tecnico-descrittive delle singole opere analizzate. Il mito funge da filo conduttore per indagare stili, linguaggi espressivi e differenti interpretazioni fornite dagli artisti. L’indagine evidenzia come il mito può offrire agli artisti un’occasione per esplorare nuove situazioni espressive e narrative, cercando di ricostruire il panorama delle committenze venete di episodi profani dell’epoca, riflettendo sulle trasformazioni del gusto e del pensiero artistico.

Voltarsi per amore: il mito di Orfeo e Euridice nell’arte Veneta del Seicento e Settecento

BASSO, EMMA
2024/2025

Abstract

This study aims to analyze the reception and evolution of the myth of Orpheus and Eurydice, taken from the Metamorphoses of Ovid, in the context of Venetian art between the seventeenth and eighteenth centuries. The paper focuses on historical and artistic analysis of paintings, sculptures and decorative works by Venetian artists, among which stand out names such as Giambattista Tiepolo, Antonio Canova, Gregorio Lazzarini, Alessandro Varotari, Antonio Balestra, Federico Cervelli and Francesco Lorenzi. The research is conceived as a reasoned catalogue of an ideal exhibition, entirely dedicated to the myth of Orpheus and Eurydice, articulated through the drafting of technical-descriptive sheets of the individual works analyzed. The myth serves as a common thread to investigate styles, expressive languages and different interpretations provided by artists.. The survey highlights how myth can offer artists an opportunity to explore new expressive and narrative situations, trying to reconstruct the landscape of Venetian clients of profane episodes of the time, reflecting on the transformations of taste and artistic thought.
2024
Turning for love: the myth of Orpheus and Eurydice in the Venetian art of the Seventeenth and Eighteenth century
Il presente studio si propone di analizzare la ricezione e l’evoluzione del mito di Orfeo e Euridice, tratto dalle Metamorfosi di Ovidio, nell’ambito dell’arte veneta tra il Seicento e il Settecento. L’elaborato si concentra sull’analisi storico-artistica di opere pittoriche, scultoree e decorative realizzate da artisti veneti, tra cui spiccano nomi come Giambattista Tiepolo, Antonio Canova, Gregorio Lazzarini, Alessandro Varotari, Antonio Balestra, Federico Cervelli e Francesco Lorenzi. La ricerca è concepita come un catalogo ragionato di una mostra ideale, interamente dedicata al mito di Orfeo e Euridice, articolata attraverso la redazione di schede tecnico-descrittive delle singole opere analizzate. Il mito funge da filo conduttore per indagare stili, linguaggi espressivi e differenti interpretazioni fornite dagli artisti. L’indagine evidenzia come il mito può offrire agli artisti un’occasione per esplorare nuove situazioni espressive e narrative, cercando di ricostruire il panorama delle committenze venete di episodi profani dell’epoca, riflettendo sulle trasformazioni del gusto e del pensiero artistico.
Arte moderna
XVII e XVIII secolo
Orfeo e Euridice
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/90674