La tesi analizza la mostra retrospettiva “Marina Apollonio. Oltre il cerchio”, allestita presso la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia. Si tratta della prima retrospettiva museale in Italia dedicata a Marina Apollonio, figura di rilievo nell’ambito dell’Arte Programmata e dell’arte ottico-cinetica dagli anni Sessanta a oggi. Il lavoro di tesi si apre con una ricostruzione del profilo biografico e formativo dell’artista, individuando i momenti chiave che hanno influenzato la sua poetica. In seguito, si approfondisce il legame storico e simbolico tra Apollonio e la Collezione Guggenheim, luogo significativo nella sua carriera fin dagli esordi. Il fulcro della tesi è rappresentato dall’analisi critica della mostra, che espone opere storiche e nuove produzioni site-specific, tra cui Entrare nell’opera (2024) ed Endings (2024), frutto di una collaborazione interdisciplinare con il compositore Guglielmo Bottin. L’indagine si conclude con una riflessione sul progetto curatoriale ideato da Marianna Gelussi, mettendo in luce le scelte espositive, la costruzione narrativa e l’equilibrio tra spazio, luce e opere. Attraverso un approccio analitico e documentario, la tesi si propone di restituire la complessità e l’attualità del lavoro di Marina Apollonio, evidenziandone la rilevanza storica e contemporanea nel panorama artistico italiano e internazionale.
MARINA APOLLONIO. OLTRE IL CERCHIO: ANALISI DELLA MOSTRA RETROSPETTIVA ALLA COLLEZIONE PEGGY GUGGENHEIM (12 OTTOBRE 2024 - 3 MARZO 2025)
MODOLO, ALICE
2024/2025
Abstract
La tesi analizza la mostra retrospettiva “Marina Apollonio. Oltre il cerchio”, allestita presso la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia. Si tratta della prima retrospettiva museale in Italia dedicata a Marina Apollonio, figura di rilievo nell’ambito dell’Arte Programmata e dell’arte ottico-cinetica dagli anni Sessanta a oggi. Il lavoro di tesi si apre con una ricostruzione del profilo biografico e formativo dell’artista, individuando i momenti chiave che hanno influenzato la sua poetica. In seguito, si approfondisce il legame storico e simbolico tra Apollonio e la Collezione Guggenheim, luogo significativo nella sua carriera fin dagli esordi. Il fulcro della tesi è rappresentato dall’analisi critica della mostra, che espone opere storiche e nuove produzioni site-specific, tra cui Entrare nell’opera (2024) ed Endings (2024), frutto di una collaborazione interdisciplinare con il compositore Guglielmo Bottin. L’indagine si conclude con una riflessione sul progetto curatoriale ideato da Marianna Gelussi, mettendo in luce le scelte espositive, la costruzione narrativa e l’equilibrio tra spazio, luce e opere. Attraverso un approccio analitico e documentario, la tesi si propone di restituire la complessità e l’attualità del lavoro di Marina Apollonio, evidenziandone la rilevanza storica e contemporanea nel panorama artistico italiano e internazionale.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/90707