Le prime esperienze relazionali modellano in modo profondo lo sviluppo psicologico e neurobiologico dell'individuo. L’attaccamento, inteso da Bowlby come sistema motivazionale volto a garantire protezione e una base sicura, costituisce il filo conduttore della presente analisi. Il lavoro ha infatti l’obiettivo di indagare come le prime esperienze relazionali, a partire dalle quali si formano i Modelli Operativi Interni, siano in grado di alterare lo sviluppo cerebrale. Questo quadro teorico trova una sua fondamentale sistematizzazione negli studi di Mary Ainsworth, la quale, attraverso la Strange Situation Procedure, individuò i diversi pattern di attaccamento (sicuro, evitante, ambivalente, disorganizzato) basandosi sull’osservazione del comportamento infantile. La prospettiva si amplia poi integrando la capacità di mentalizzazione e i processi di regolazione affettiva, considerando come le esperienze di co-regolazione emotiva con il caregiver vengano interiorizzate con le relative implicazioni a livello cerebrale. Questo processo si traduce in vere e proprie "impronte" neurobiologiche, rese possibili dalla neuroplasticità. L'elaborato esamina pertanto in dettaglio le evidenze strutturali e funzionali a carico di aree chiave come l'amigdala e l'ippocampo in relazione ai diversi stili di attaccamento. L’analisi si sviluppa in un dialogo costante tra concetti psicologici e basi neurobiologiche, evidenziando come la qualità delle cure ricevute in età infantile, lo sviluppo cerebrale e il benessere psicologico siano strettamente intrecciati. In conclusione, la tesi offre un’analisi multidimensionale della letteratura volta ad approfondire come l'attaccamento agisca da ponte tra l'ambiente interpersonale e la biologia individuale, lasciando un segno duraturo ma non immutabile, con importanti implicazioni per la ricerca e l’elaborazione di interventi efficaci.
L'influenza delle prime cure genitoriali sullo sviluppo cerebrale: un'analisi della letteratura neurobiologica e clinica dell'attaccamento
PETRUZZELLI, LETIZIA
2024/2025
Abstract
Le prime esperienze relazionali modellano in modo profondo lo sviluppo psicologico e neurobiologico dell'individuo. L’attaccamento, inteso da Bowlby come sistema motivazionale volto a garantire protezione e una base sicura, costituisce il filo conduttore della presente analisi. Il lavoro ha infatti l’obiettivo di indagare come le prime esperienze relazionali, a partire dalle quali si formano i Modelli Operativi Interni, siano in grado di alterare lo sviluppo cerebrale. Questo quadro teorico trova una sua fondamentale sistematizzazione negli studi di Mary Ainsworth, la quale, attraverso la Strange Situation Procedure, individuò i diversi pattern di attaccamento (sicuro, evitante, ambivalente, disorganizzato) basandosi sull’osservazione del comportamento infantile. La prospettiva si amplia poi integrando la capacità di mentalizzazione e i processi di regolazione affettiva, considerando come le esperienze di co-regolazione emotiva con il caregiver vengano interiorizzate con le relative implicazioni a livello cerebrale. Questo processo si traduce in vere e proprie "impronte" neurobiologiche, rese possibili dalla neuroplasticità. L'elaborato esamina pertanto in dettaglio le evidenze strutturali e funzionali a carico di aree chiave come l'amigdala e l'ippocampo in relazione ai diversi stili di attaccamento. L’analisi si sviluppa in un dialogo costante tra concetti psicologici e basi neurobiologiche, evidenziando come la qualità delle cure ricevute in età infantile, lo sviluppo cerebrale e il benessere psicologico siano strettamente intrecciati. In conclusione, la tesi offre un’analisi multidimensionale della letteratura volta ad approfondire come l'attaccamento agisca da ponte tra l'ambiente interpersonale e la biologia individuale, lasciando un segno duraturo ma non immutabile, con importanti implicazioni per la ricerca e l’elaborazione di interventi efficaci.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/91045