Ridurre il consumo di carne rossa degli studenti universitari: un'analisi delle credenze basata sulla Teoria del comportamento pianificato

This research applies the Expectancy-Value Model (Fishbein and Ajzen, 1975) and the Theory of Planned Behavior (TPB; Ajzen, 1991) to investigate beliefs and intentions related to consuming one portion of red meat per week. This behavior is important both for individual health and environmental sustainability. A pilot study was initially conducted with 42 participants to elicit salient behavioral, normative, and control beliefs. These beliefs were then introduced in the main questionnaire, which was administered online to a sample of 907 Italian university students (mean age 21.7; 60.2% women). It was found that beliefs related to preserving one’s health, the environment, and animals are associated with cognitive and affective attitudes. The main social referents influencing the subjective norm are family members, friends, healthcare professionals, and individuals involved in the production and sales of meat. Finally, perceived behavioral control is associated with factors such as habit, knowledge of alternatives to red meat and environmental consequences related to red meat consumption, sharing meals with others, time to cook, and economic resources. The results of the regression analysis conducted to test the TPB show that intention is significantly predicted by gender, attitude, subjective norm, and perceived behavioral control. These variables explain 51% of the variance in intention to consume one serving of red meat per week. Overall, the findings of this study offer valuable insights for designing interventions that aim to reduce meat consumption among young people.

Questo studio applica il Modello aspettativa-valore (Fishbein e Ajzen, 1975) e la Teoria del comportamento pianificato (TPB; Ajzen, 1991) con l’obiettivo di indagare le credenze e le intenzioni relative al consumo una porzione alla settimana di carne rossa. Tale comportamento è rilevante tanto per la tutela della salute dell’individuo quanto per la sostenibilità ambientale. È stato inizialmente condotto uno studio pilota su 42 partecipanti, finalizzato a elicitare le credenze comportamentali, normative e di controllo. Quest’ultime sono state poi inserite nel questionario principale, somministrato online a un campione di 907 studenti universitari italiani (età media 21.7; 60.2% donne). È emerso che le credenze legate alla salvaguardia della propria salute, dell’ambiente e degli animali sono associate all’atteggiamento cognitivo e a quello affettivo. I principali referenti sociali che influenzano la norma soggettiva sono i familiari, gli amici, gli esperti nell’ambito della salute e i professionisti che lavorano per produrre e vendere la carne. Infine, il controllo comportamentale percepito è influenzato da fattori come l’abitudine, la conoscenza di alternative alla carne rossa e delle conseguenze ambientali relative al consumo di carne rossa, il fatto di condividere i pasti con altre persone, il tempo per cucinare e le risorse economiche. I risultati dell’analisi di regressione condotte per testare la TPB evidenziano che l’intenzione è significativamente prevista dal genere, dall’atteggiamento, dalla norma soggettiva e dal controllo comportamentale percepito. Tali costrutti spiegano il 51% della varianza dell’intenzione di consumare al massimo una porzione di carne rossa alla settimana. Nel complesso i risultati di questo studio forniscono indicazioni per progettare interventi volti a ridurre il consumo di carne nei giovani.