Quando si pensa ai virus, si fa solitamente riferimento ad agenti patogeni in grado di causare infezioni e malattie. In realtà i virus sono molto di più. Questi parassiti intracellulari obbligati di organismi unicellulari o pluricellulari si riproducono a spese degli esseri che infettano, influenzandone l’evoluzione ed evolvendo a loro volta. Le interazioni che avvengono tra virus e ospite hanno anche delle importanti ripercussioni a livello ecologico, perché infettando cellule i virus contribuiscono ai cicli biogeochimici degli elementi e alla biodiversità dei viventi. I virus si distinguono per tipo di genoma, struttura del capside ed eventuale membrana esterna, spettro d’ospite, modalità di infezione e replicazione. Le particelle virali o virioni sono generalmente misurabili in nanometri e, nonostante la biomassa estremamente ridotta, sono probabilmente le più abbondanti entità biologiche microscopiche della biosfera. Per la loro scoperta e caratterizzazione, oggi vengono utilizzati metodi d’indagine molecolari e, in particolare, studi di metagenomica mirati ai virus. Conosciamo solo una piccola parte dei virus che si pensa esistano sulla Terra, per lo più quelli patogeni per l’uomo, altri animali e piante di interesse agroalimentare. Tuttavia, il rapido sviluppo delle tecniche di sequenziamento e dell’analisi bioinformatica ha aumentato esponenzialmente la scoperta di nuovi virus, rendendo necessario un sistema che permetta di ordinare tutta la loro diversità. In questo elaborato vengono presentati i due principali sistemi utilizzati per la classificazione dei virus, la Classificazione di Baltimore e la Classificazione Tassonomica, delle quali sono riportati punti di forza e aspetti limitanti, anche considerando le oggettive difficoltà del trattare i virus come unità categorizzabili.
COME CLASSIFICARE I VIRUS?
FASOLATO, GIULIA
2024/2025
Abstract
Quando si pensa ai virus, si fa solitamente riferimento ad agenti patogeni in grado di causare infezioni e malattie. In realtà i virus sono molto di più. Questi parassiti intracellulari obbligati di organismi unicellulari o pluricellulari si riproducono a spese degli esseri che infettano, influenzandone l’evoluzione ed evolvendo a loro volta. Le interazioni che avvengono tra virus e ospite hanno anche delle importanti ripercussioni a livello ecologico, perché infettando cellule i virus contribuiscono ai cicli biogeochimici degli elementi e alla biodiversità dei viventi. I virus si distinguono per tipo di genoma, struttura del capside ed eventuale membrana esterna, spettro d’ospite, modalità di infezione e replicazione. Le particelle virali o virioni sono generalmente misurabili in nanometri e, nonostante la biomassa estremamente ridotta, sono probabilmente le più abbondanti entità biologiche microscopiche della biosfera. Per la loro scoperta e caratterizzazione, oggi vengono utilizzati metodi d’indagine molecolari e, in particolare, studi di metagenomica mirati ai virus. Conosciamo solo una piccola parte dei virus che si pensa esistano sulla Terra, per lo più quelli patogeni per l’uomo, altri animali e piante di interesse agroalimentare. Tuttavia, il rapido sviluppo delle tecniche di sequenziamento e dell’analisi bioinformatica ha aumentato esponenzialmente la scoperta di nuovi virus, rendendo necessario un sistema che permetta di ordinare tutta la loro diversità. In questo elaborato vengono presentati i due principali sistemi utilizzati per la classificazione dei virus, la Classificazione di Baltimore e la Classificazione Tassonomica, delle quali sono riportati punti di forza e aspetti limitanti, anche considerando le oggettive difficoltà del trattare i virus come unità categorizzabili.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/92015