Grazie ai progressi delle tecniche di manipolazione del DNA, oggi è possibile far esprimere proteine in organismi eterologhi, facilitando la produzione e lo studio di questa ampia classe di biomolecole. Malgrado ciò, a causa delle caratteristiche strutturali e di una elevata eterogeneità, le proteine di membrana richiedono particolari protocolli caso-specifici per ottimizzare la loro sintesi in sistemi ospiti. In questo tirocinio si è andati ad ingegnerizzare un vettore di espressione commerciale, tramite passaggi successivi di mutagenesi sito-specifica, con il fine di esprimere, in E. coli, un costrutto di fusione con una porzione di un recettore di membrana di A. thaliana. Il nuovo vettore d'espressione è stato assemblato attraverso tecniche di restrizione, defosforilazione e ligazione, mentre i passaggi di verifica sono stati eseguiti attraverso PCR e corse elettroforetiche. Il plasmide ultimato è stato utilizzato per trasformare un ceppo di E. coli, adatto all’espressione di proteine eterologhe. In conclusione, è stata eseguita un’analisi dell’espressione del prodotto di fusione mediante Western Blot, che ha evidenziato la difficoltà del suo mantenimento in forma completa all’interno dell’organismo. Nonostante ciò, i risultati ottenuti rappresentano comunque un punto di partenza per lo sviluppo di strategie alternative volte al miglioramento dell’espressione della porzione proteica di interesse.
Clonaggio ed espressione in E. coli della porzione N-terminale del recettore di membrana Flagellin-Sensitive 2 di A. thaliana
RESTANO, NICOLÓ
2024/2025
Abstract
Grazie ai progressi delle tecniche di manipolazione del DNA, oggi è possibile far esprimere proteine in organismi eterologhi, facilitando la produzione e lo studio di questa ampia classe di biomolecole. Malgrado ciò, a causa delle caratteristiche strutturali e di una elevata eterogeneità, le proteine di membrana richiedono particolari protocolli caso-specifici per ottimizzare la loro sintesi in sistemi ospiti. In questo tirocinio si è andati ad ingegnerizzare un vettore di espressione commerciale, tramite passaggi successivi di mutagenesi sito-specifica, con il fine di esprimere, in E. coli, un costrutto di fusione con una porzione di un recettore di membrana di A. thaliana. Il nuovo vettore d'espressione è stato assemblato attraverso tecniche di restrizione, defosforilazione e ligazione, mentre i passaggi di verifica sono stati eseguiti attraverso PCR e corse elettroforetiche. Il plasmide ultimato è stato utilizzato per trasformare un ceppo di E. coli, adatto all’espressione di proteine eterologhe. In conclusione, è stata eseguita un’analisi dell’espressione del prodotto di fusione mediante Western Blot, che ha evidenziato la difficoltà del suo mantenimento in forma completa all’interno dell’organismo. Nonostante ciò, i risultati ottenuti rappresentano comunque un punto di partenza per lo sviluppo di strategie alternative volte al miglioramento dell’espressione della porzione proteica di interesse.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/92116