Il segnale elettromiografico (EMG) nella scoliosi idiopatica: confronto tra qualità dei sensori, strategie di rilevazione e metodi di analisi

This thesis aims to critically examine the most recent scientific literature, comparing the quality of electromyographic (EMG) sensors, placement strategies, and analysis methods adopted in studies on subjects with idiopathic scoliosis. The review is based on 38 selected articles, assessing both technical aspects (electrode configuration, signal processing, normalization protocols) and physiological aspects (activation asymmetry, correlation with Cobb angle, response to corrective exercises). The results highlight a significant variability in experimental protocols, but also reveal common trends, such as convex-side hyperactivity in thoracic curves and the role of biofeedback in modulating neuromuscular responses. In conclusion, surface electromyography (sEMG) emerges as a valuable technology not only in the diagnostic field but also for therapeutic monitoring, although greater standardization is required for its full integration into clinical practice.

Questa tesi si propone di esaminare criticamente la letteratura scientifica più recente, confrontando la qualità dei sensori elettromiografici (EMG), le strategie di posizionamento e i metodi di analisi adottati in studi su soggetti affetti da scoliosi idiopatica. L’indagine si è basata su 38 articoli selezionati, valutando sia aspetti tecnici (configurazione degli elettrodi, elaborazione del segnale, protocolli di normalizzazione) sia fisiologici (asimmetria dell’attivazione, correlazione con l’angolo di Cobb, risposta a esercizi correttivi). I risultati evidenziano una significativa variabilità nei protocolli sperimentali, ma anche tendenze comuni, come l’iperattività del lato convesso nelle curve toraciche e il ruolo del biofeedback nella modulazione della risposta neuromuscolare. In conclusione, l’elettromiografia di superficie (sEMG) emerge come tecnologia utile non solo in ambito diagnostico, ma anche per il monitoraggio terapeutico, pur richiedendo maggiore standardizzazione per una piena integrazione nella pratica clinica.