L’elaborato si propone di analizzare il tema della tutela dei dati personali post mortem, un ambito ancora privo di una disciplina a livello europeo e caratterizzato da numerose incertezze teoriche e applicative. Partendo dal quadro normativo delineato dal Regolamento (UE) 679/2016 (GDPR), si evidenzia come quest’ultimo escluda espressamente dal proprio ambito di applicazione il trattamento dei dati delle persone decedute, lasciando agli Stati membri la libertà di intervenire con normative interne, con conseguente frammentazione tra gli ordinamenti. Anche strumenti internazionali, come la Convenzione 108+ del Consiglio d’Europa, non offrono una tutela esplicita dei dati digitali post mortem. Nella prima parte della ricerca verrà approfondito il vuoto normativo europeo, mettendo in luce le implicazioni della mancata armonizzazione e le problematiche legate alla sopravvivenza digitale dell’identità personale. La seconda parte sarà dedicata a un’analisi comparata tra sistemi di civil law e common law, con particolare attenzione ai casi di Italia, Francia, Germania ed Estonia. L’obiettivo è comprendere come diversi ordinamenti giuridici affrontino la questione della trasmissione, conservazione o cancellazione dei dati personali dei defunti, e quali strumenti esistano per garantire un equilibrio tra il rispetto della volontà del defunto, i diritti degli eredi e la protezione della privacy di terzi.
Data protection post-mortem: tra GDPR e normative nazionali
PORZIONATO, SOFIA
2024/2025
Abstract
L’elaborato si propone di analizzare il tema della tutela dei dati personali post mortem, un ambito ancora privo di una disciplina a livello europeo e caratterizzato da numerose incertezze teoriche e applicative. Partendo dal quadro normativo delineato dal Regolamento (UE) 679/2016 (GDPR), si evidenzia come quest’ultimo escluda espressamente dal proprio ambito di applicazione il trattamento dei dati delle persone decedute, lasciando agli Stati membri la libertà di intervenire con normative interne, con conseguente frammentazione tra gli ordinamenti. Anche strumenti internazionali, come la Convenzione 108+ del Consiglio d’Europa, non offrono una tutela esplicita dei dati digitali post mortem. Nella prima parte della ricerca verrà approfondito il vuoto normativo europeo, mettendo in luce le implicazioni della mancata armonizzazione e le problematiche legate alla sopravvivenza digitale dell’identità personale. La seconda parte sarà dedicata a un’analisi comparata tra sistemi di civil law e common law, con particolare attenzione ai casi di Italia, Francia, Germania ed Estonia. L’obiettivo è comprendere come diversi ordinamenti giuridici affrontino la questione della trasmissione, conservazione o cancellazione dei dati personali dei defunti, e quali strumenti esistano per garantire un equilibrio tra il rispetto della volontà del defunto, i diritti degli eredi e la protezione della privacy di terzi.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/93778