La natura giuridica delle Quote di Emissione di CO₂ nel contesto dell’Emission Trading Scheme Europeo

La tesi ha ad oggetto il sistema europeo di scambio delle quote di emissione di CO₂ (EU ETS), sia sotto il profilo dell’operazione economica sottostante, sia sotto il profilo della natura giuridica del “bene” scambiato. L’attualità del tema è comprovata dal fatto che le quote di emissione (e altri strumenti assimilabili) sono oggetto di vivaci dibattiti, sia tra gli economisti sia tra i giuristi, ai fini dell’individuazione di un efficiente apparato regolatorio, ponendo, al contempo, diversi problemi di natura interpretativa che vanno ad incidere, in particolare, sulle tradizionali categorie giuridiche in ambito privatistico. L’Unione Europea, sin dalla prima Direttiva 2003/87, si è occupata del meccanismo di scambio delle quote di emissione di CO₂ (EU ETS) prevalentemente sotto il profilo delle condizioni necessarie per la realizzazione di un’infrastruttura efficiente per l’allocazione di tali quote; carente appare, invece, il profilo della qualificazione giuridica di tali quote e conseguentemente la disciplina applicabile a tutta una serie di aspetti – fisiologici e patologici – quali, ad esempio, l’indebita sottrazione delle stesse. Lo scopo della presente indagine è quello di analizzare il problema della qualificazione giuridica di tali quote alla luce del programma economico sottostante; pertanto, nella prima parte della tesi, saranno presi in considerazione non solo i fondamenti teorici che hanno portato alla creazione di questi strumenti, ma anche il loro sviluppo storico, fino alle più recenti misure regolatorie volte a disincentivare la delocalizzazione delle emissioni (c.d. carbon leakage). Nella seconda parte saranno esaminate, in relazione alla loro natura economica di beni non empirici ma creati artificialmente, le attuali e possibili qualificazioni giuridiche delle quote, indicando, infine, prospettive de jure condito et condendo che assicurino maggiore certezza a livello europeo e interno.