Introduzione. Le neoplasie delle vie biliari (BTC) sono un gruppo eterogeneo di tumori rari e altamente aggressivi che comprende il colangiocarcinoma e il carcinoma della colecisti (GBC). In base alla localizzazione della neoplasia a livello dell’albero biliare, il colangiocarcinoma viene classificato in intraepatico (iCCA), extraepatico (eCCA) che a sua volta si divide in perilare (pCCA) e distale (dCCA). Ad oggi le strategie terapeutiche sono limitate e includono, oltre alla chemioterapia basata su gemcitabina/cisplatino, farmaci a bersaglio molecolare, in caso di riarrangiamenti del gene FGFR2 e mutazioni puntiformi del gene IDH1. Tali alterazioni sono tuttavia esclusive di iCCA. Nel caso di eCCA e del carcinoma della colecisti, l’unica alterazione al momento targettabile è l’amplificazione del gene ERBB2. Claudina 18 (CLDN18) è una proteina di giunzione, valutata in diversi tumori solidi, ed è attualmente considerata un bersaglio terapeutico validato nel carcinoma gastroesofageo. Due studi indipendenti, SPOTLIGHT e GLOW, hanno portato all’approvazione dell’anticorpo monoclonale Zolbetuximab, nel carcinoma gastroesofageo avanzato. Scopo. Uno studio precedentemente pubblicato dal nostro gruppo di ricerca ha dimostrato una maggiore prevalenza di casi CLDN18 positivi (≥75% delle cellule con intensità 2+/3+) in eCCA (8.6%) e in GBC (15.6%). La seguente tesi si propone di estendere la casistica presentata nel primo studio, e di identificare eventuali profili trascrittomici differenziali nei casi positivi per CLDN18. Materiali e metodi. Dagli archivi del UOC Anatomia Patologica di Treviso sono stati collezionati 38 nuovi casi di adenocarcinoma della colecisti (GBC) 38 nuovi casi di eCCA. Per tutti i casi è stata valutata l’espressione di CLDN18 utilizzando l’anticorpo anti-CLDN18 (clone 43-14A) mediante immunoistochimica, secondo lo schema usato nel carcinoma gastrico (≥75% cellule con intensità 2+/3+). Tra gli eCCA sono stati selezionati 24 casi, da cui è stato estratto l’RNA. Gli RNA ottenuti sono stati analizzati utilizzando un pannello in grado di valutare 770 trascritti coinvolti nei processi neoplastici e nella risposta immune. Risultati. Nella nuova coorte il 13.1% dei casi di GBC sono risultati positivi per CLDN18, mentre tra i nuovi casi di eCCA il 18.4% sono risultati positivi (57.1% dCCA, 42.9% pCCA). Il 50% dei casi risultati positivi presentavano concomitanti lesioni precursore (i.e. BilIN o IPNB). 35 casi di eCCA, sono stati selezionati per la valutazione trascrittomica. Il 31.4% di questi ultimi è risultato quantitativamente inadeguato (≤1 ng/µl). I casi adeguati presentavano valore di DV200 (indice del grado di frammentazione) compreso tra 18 e 73%. Solo due casi (8.3%) presentavano DV200 inferiore a 30%: cut-off richiesto dal pannello scelto per l’analisi. L’analisi trascrittomica condotta preliminarmente in una parte della coorte ha messo in evidenza un profilo trascrittomico nettamente differente tra pCCA e dCCA. Conclusioni. Lo studio ha permesso di ampliare la casistica già precedentemente raccolta, presentando dati di prevalenza pressoché sovrapponibili per l’adenocarcinoma della colecisti, e leggermente superiori nel caso dell’eCCA, probabilmente a causa del maggior numero di pezzi chirurgici, introdotti nella nuova casistica. Lo studio ha inoltre, dimostrato come dal punto di vista trascrittomico pCCA e dCCA siano due entità neoplastiche distinte, introducendo la necessità di creare due sottogruppi anatomici al fine di identificare le differenze trascrittomiche associate alla differente espressione di Claudina.

Valutazione dell’espressione di Claudina 18 nelle neoplasie delle vie biliari

STRADIOTTO, BARBARA
2024/2025

Abstract

Introduzione. Le neoplasie delle vie biliari (BTC) sono un gruppo eterogeneo di tumori rari e altamente aggressivi che comprende il colangiocarcinoma e il carcinoma della colecisti (GBC). In base alla localizzazione della neoplasia a livello dell’albero biliare, il colangiocarcinoma viene classificato in intraepatico (iCCA), extraepatico (eCCA) che a sua volta si divide in perilare (pCCA) e distale (dCCA). Ad oggi le strategie terapeutiche sono limitate e includono, oltre alla chemioterapia basata su gemcitabina/cisplatino, farmaci a bersaglio molecolare, in caso di riarrangiamenti del gene FGFR2 e mutazioni puntiformi del gene IDH1. Tali alterazioni sono tuttavia esclusive di iCCA. Nel caso di eCCA e del carcinoma della colecisti, l’unica alterazione al momento targettabile è l’amplificazione del gene ERBB2. Claudina 18 (CLDN18) è una proteina di giunzione, valutata in diversi tumori solidi, ed è attualmente considerata un bersaglio terapeutico validato nel carcinoma gastroesofageo. Due studi indipendenti, SPOTLIGHT e GLOW, hanno portato all’approvazione dell’anticorpo monoclonale Zolbetuximab, nel carcinoma gastroesofageo avanzato. Scopo. Uno studio precedentemente pubblicato dal nostro gruppo di ricerca ha dimostrato una maggiore prevalenza di casi CLDN18 positivi (≥75% delle cellule con intensità 2+/3+) in eCCA (8.6%) e in GBC (15.6%). La seguente tesi si propone di estendere la casistica presentata nel primo studio, e di identificare eventuali profili trascrittomici differenziali nei casi positivi per CLDN18. Materiali e metodi. Dagli archivi del UOC Anatomia Patologica di Treviso sono stati collezionati 38 nuovi casi di adenocarcinoma della colecisti (GBC) 38 nuovi casi di eCCA. Per tutti i casi è stata valutata l’espressione di CLDN18 utilizzando l’anticorpo anti-CLDN18 (clone 43-14A) mediante immunoistochimica, secondo lo schema usato nel carcinoma gastrico (≥75% cellule con intensità 2+/3+). Tra gli eCCA sono stati selezionati 24 casi, da cui è stato estratto l’RNA. Gli RNA ottenuti sono stati analizzati utilizzando un pannello in grado di valutare 770 trascritti coinvolti nei processi neoplastici e nella risposta immune. Risultati. Nella nuova coorte il 13.1% dei casi di GBC sono risultati positivi per CLDN18, mentre tra i nuovi casi di eCCA il 18.4% sono risultati positivi (57.1% dCCA, 42.9% pCCA). Il 50% dei casi risultati positivi presentavano concomitanti lesioni precursore (i.e. BilIN o IPNB). 35 casi di eCCA, sono stati selezionati per la valutazione trascrittomica. Il 31.4% di questi ultimi è risultato quantitativamente inadeguato (≤1 ng/µl). I casi adeguati presentavano valore di DV200 (indice del grado di frammentazione) compreso tra 18 e 73%. Solo due casi (8.3%) presentavano DV200 inferiore a 30%: cut-off richiesto dal pannello scelto per l’analisi. L’analisi trascrittomica condotta preliminarmente in una parte della coorte ha messo in evidenza un profilo trascrittomico nettamente differente tra pCCA e dCCA. Conclusioni. Lo studio ha permesso di ampliare la casistica già precedentemente raccolta, presentando dati di prevalenza pressoché sovrapponibili per l’adenocarcinoma della colecisti, e leggermente superiori nel caso dell’eCCA, probabilmente a causa del maggior numero di pezzi chirurgici, introdotti nella nuova casistica. Lo studio ha inoltre, dimostrato come dal punto di vista trascrittomico pCCA e dCCA siano due entità neoplastiche distinte, introducendo la necessità di creare due sottogruppi anatomici al fine di identificare le differenze trascrittomiche associate alla differente espressione di Claudina.
2024
Evaluation of Claudin-18 expression in biliary tract cancers
BTC
Claudina 18
Trascrittomica
TME
immunoistochimica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/93912