Il presente contributo si propone di approfondire l’integrazione alimentare in gravidanza valutandone i principali benefici e i potenziali rischi. L’integrazione è una pratica molto diffusa nei tempi odierni perché ritenuta una prassi fondamentale per il benessere della donna gravida e del feto. Questa tendenza non è sempre comprovata da evidenze scientifiche. Alla base della preferenza per gli integratori e per i prodotti fitoderivati vi è un pregiudizio: quello che li vorrebbe più sicuri e privi di controindicazioni rispetto ai farmaci tradizionali. Tuttavia, alcuni studi smentiscono questo luogo comune: alcuni integratori possono alterare i processi biologici delicati della gravidanza, con esiti imprevedibili o dannosi. Per prima cosa verranno trattate le fasi dello sviluppo fetale in relazione all’eventuale tossicità dovuta all’assunzione di integratori in dosaggi sopra i LARN suggeriti. In seguito, verrà approfondito il concetto di teratogenesi, con particolare attenzione alla fisiologia della barriera ematoplacentare, ai meccanismi di scambio delle sostanze tra madre e nascituro e alla farmacocinetica del feto. Verranno analizzati singolarmente gli integratori più utilizzati dalla donna in gravidanza come acido folico, iodio, ferro, zinco, calcio, vitamine A, D, B1, B6, B12, C e omega 3. Infine, verranno prese in considerazione anche alcune piante officinali utilizzate come rimedi naturali per disturbi di vario tipo legati alla gravidanza. Questo elaborato analizza le evidenze riportate in letteratura che legano l’assunzione di integratori alimentari durante la gestazione e i problemi riscontrati nel neonato.
L'integrazione alimentare in gravidanza: analisi dei benefici e dei potenziali rischi
BOSA, ERICA
2024/2025
Abstract
Il presente contributo si propone di approfondire l’integrazione alimentare in gravidanza valutandone i principali benefici e i potenziali rischi. L’integrazione è una pratica molto diffusa nei tempi odierni perché ritenuta una prassi fondamentale per il benessere della donna gravida e del feto. Questa tendenza non è sempre comprovata da evidenze scientifiche. Alla base della preferenza per gli integratori e per i prodotti fitoderivati vi è un pregiudizio: quello che li vorrebbe più sicuri e privi di controindicazioni rispetto ai farmaci tradizionali. Tuttavia, alcuni studi smentiscono questo luogo comune: alcuni integratori possono alterare i processi biologici delicati della gravidanza, con esiti imprevedibili o dannosi. Per prima cosa verranno trattate le fasi dello sviluppo fetale in relazione all’eventuale tossicità dovuta all’assunzione di integratori in dosaggi sopra i LARN suggeriti. In seguito, verrà approfondito il concetto di teratogenesi, con particolare attenzione alla fisiologia della barriera ematoplacentare, ai meccanismi di scambio delle sostanze tra madre e nascituro e alla farmacocinetica del feto. Verranno analizzati singolarmente gli integratori più utilizzati dalla donna in gravidanza come acido folico, iodio, ferro, zinco, calcio, vitamine A, D, B1, B6, B12, C e omega 3. Infine, verranno prese in considerazione anche alcune piante officinali utilizzate come rimedi naturali per disturbi di vario tipo legati alla gravidanza. Questo elaborato analizza le evidenze riportate in letteratura che legano l’assunzione di integratori alimentari durante la gestazione e i problemi riscontrati nel neonato.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/94056