Il presente elaborato si propone di analizzare la gestazione per altri (GPA) sotto la lente del diritto penale, esaminando i limiti e le implicazioni derivanti dalla sua qualificazione come reato nell’ordinamento italiano e, in particolare, le problematiche legate alla pretesa di estendere la punibilità anche a condotte poste in essere all’estero. La tesi prende le mosse dall’analisi della legge 40 del 2004, che ha introdotto il divieto della GPA in Italia, per poi volgere l’attenzione alla più recente legge 169 del 2024, che ha segnato un significativo mutamento di prospettiva, qualificando la GPA come reato a carattere universale, perseguibile anche se realizzata in Paesi in cui la pratica è pienamente lecita. Nel primo capitolo viene definita la gestazione per altri, attraverso un inquadramento tecnico e bioetico, volto a evidenziare la complessità della materia e la pluralità di approcci esistenti, sia sul piano scientifico sia su quello etico e giuridico. Viene inoltre ricostruito il contesto normativo antecedente alla legge 40/2004, per meglio comprendere il percorso legislativo che ha condotto alla criminalizzazione della pratica. Il secondo capitolo affronta il tema della applicazione extraterritoriale della legge penale, con particolare riferimento al principio di universalità. Viene analizzato il quadro normativo interno – in particolare l’art. 7 del codice penale – e il rapporto tra diritto penale nazionale e diritto penale internazionale, alla luce dei crimini internazionali e delle competenze della Corte penale internazionale. Un'attenzione specifica è dedicata alla compatibilità della recente normativa con i principi di proporzionalità e legalità, nonché con le garanzie convenzionali previste dalla CEDU. Il terzo capitolo è dedicato alla giurisprudenza italiana e sovranazionale in materia, e prende in esame alcuni dei principali casi giunti all’attenzione della Corte di Cassazione e della Corte costituzionale, con riferimento sia alla GPA praticata all’estero da cittadini italiani (cd. "turismo procreativo"), sia ai reati connessi, come l’alterazione di stato e le false dichiarazioni. Ampio spazio è riservato alla sentenza n. 33 del 2021 della Corte costituzionale e al caso Paradiso e Campanelli c. Italia dinanzi alla Corte europea dei diritti dell’uomo, che sollevano interrogativi fondamentali sul bilanciamento tra legalità penale, ordine pubblico e tutela dell’interesse del minore. Infine, l’ultimo capitolo offre un’analisi comparata dei principali modelli normativi adottati in altri ordinamenti, distinguendo tra Paesi che consentono, vietano o limitano la gestazione per altri. L’analisi include realtà come Canada, Australia, Argentina, Germania, Francia e Regno Unito, e consente di contestualizzare la scelta italiana all’interno di un più ampio panorama internazionale, in cui la GPA viene affrontata con approcci spesso profondamente diversi. Attraverso questo percorso, la tesi si propone di offrire una riflessione critica sulla tenuta costituzionale e sistematica del modello repressivo adottato dal legislatore italiano, valutando se la criminalizzazione universale della GPA possa realmente trovare spazio nel nostro ordinamento senza entrare in conflitto con i principi fondamentali del diritto penale e con i diritti fondamentali riconosciuti a livello nazionale e sovranazionale. In particolare, si pone l’interrogativo se una simile estensione punitiva rispetti il principio di offensività, il principio di proporzionalità e l’obbligo di tutela dell’interesse superiore del minore, quale parametro imprescindibile in ogni decisione che incida sulla vita familiare.

I confini del reato di gestazione per altri. Tra universalità e applicazione extraterritoriale della legge penale.

BRUSCO, FILIPPO
2024/2025

Abstract

Il presente elaborato si propone di analizzare la gestazione per altri (GPA) sotto la lente del diritto penale, esaminando i limiti e le implicazioni derivanti dalla sua qualificazione come reato nell’ordinamento italiano e, in particolare, le problematiche legate alla pretesa di estendere la punibilità anche a condotte poste in essere all’estero. La tesi prende le mosse dall’analisi della legge 40 del 2004, che ha introdotto il divieto della GPA in Italia, per poi volgere l’attenzione alla più recente legge 169 del 2024, che ha segnato un significativo mutamento di prospettiva, qualificando la GPA come reato a carattere universale, perseguibile anche se realizzata in Paesi in cui la pratica è pienamente lecita. Nel primo capitolo viene definita la gestazione per altri, attraverso un inquadramento tecnico e bioetico, volto a evidenziare la complessità della materia e la pluralità di approcci esistenti, sia sul piano scientifico sia su quello etico e giuridico. Viene inoltre ricostruito il contesto normativo antecedente alla legge 40/2004, per meglio comprendere il percorso legislativo che ha condotto alla criminalizzazione della pratica. Il secondo capitolo affronta il tema della applicazione extraterritoriale della legge penale, con particolare riferimento al principio di universalità. Viene analizzato il quadro normativo interno – in particolare l’art. 7 del codice penale – e il rapporto tra diritto penale nazionale e diritto penale internazionale, alla luce dei crimini internazionali e delle competenze della Corte penale internazionale. Un'attenzione specifica è dedicata alla compatibilità della recente normativa con i principi di proporzionalità e legalità, nonché con le garanzie convenzionali previste dalla CEDU. Il terzo capitolo è dedicato alla giurisprudenza italiana e sovranazionale in materia, e prende in esame alcuni dei principali casi giunti all’attenzione della Corte di Cassazione e della Corte costituzionale, con riferimento sia alla GPA praticata all’estero da cittadini italiani (cd. "turismo procreativo"), sia ai reati connessi, come l’alterazione di stato e le false dichiarazioni. Ampio spazio è riservato alla sentenza n. 33 del 2021 della Corte costituzionale e al caso Paradiso e Campanelli c. Italia dinanzi alla Corte europea dei diritti dell’uomo, che sollevano interrogativi fondamentali sul bilanciamento tra legalità penale, ordine pubblico e tutela dell’interesse del minore. Infine, l’ultimo capitolo offre un’analisi comparata dei principali modelli normativi adottati in altri ordinamenti, distinguendo tra Paesi che consentono, vietano o limitano la gestazione per altri. L’analisi include realtà come Canada, Australia, Argentina, Germania, Francia e Regno Unito, e consente di contestualizzare la scelta italiana all’interno di un più ampio panorama internazionale, in cui la GPA viene affrontata con approcci spesso profondamente diversi. Attraverso questo percorso, la tesi si propone di offrire una riflessione critica sulla tenuta costituzionale e sistematica del modello repressivo adottato dal legislatore italiano, valutando se la criminalizzazione universale della GPA possa realmente trovare spazio nel nostro ordinamento senza entrare in conflitto con i principi fondamentali del diritto penale e con i diritti fondamentali riconosciuti a livello nazionale e sovranazionale. In particolare, si pone l’interrogativo se una simile estensione punitiva rispetti il principio di offensività, il principio di proporzionalità e l’obbligo di tutela dell’interesse superiore del minore, quale parametro imprescindibile in ogni decisione che incida sulla vita familiare.
2024
The Boundaries of the Crime of Surrogacy. Between the Principle of Universality and the Extraterritorial Application of Criminal Law.
maternità surrogata
reato universale
GPA
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/94464