L’attuale modo di intendere e pensare il mondo e la società riflette una precisa configurazione del soggetto, che in questa tesi viene indicata con l’espressione Sé centrato. Secondo tale concezione, l’essere umano è essenzialmente capace di autodeterminarsi e titolare di diritti inalienabili, presupposti su cui si basa l’organizzazione liberale e democratica della società. Nella prima parte del testo si rintracciano le origini di tale visione nella riflessione moderna, evidenziando in particolare tre elementi, ossia ragione, libertà e autonomia. L’idea di Sé centrato, tuttavia, presenta numerosi limiti e ha subíto una progressiva radicalizzazione, rivelandosi una visione parziale e distorta del soggetto, inadeguata ad affrontare le sfide della contemporaneità. L’obiettivo di questa tesi è quello di delineare una visione alternativa e complementare al soggetto pienamente autonomo e autoreferenziale: la visione del Sé decentrato. In quest’ottica, ispirata all’etica della cura e in particolare alle prospettive di Elena Pulcini e Joan Claire Tronto, vengono recuperate e valorizzate quelle qualità essenziali che l’impostazione dominante ha trascurato: relazionalità, vulnerabilità ed emotività. La trattazione dunque propone il Sé decentrato come soggetto intrinsecamente relazionale, situato e aperto all’incontro con l’altro, emotivo e consapevole dei propri limiti. Nella ricostruzione di tale concezione dell’essere umano gli elementi ereditati dalla modernità non vengono respinti, ma ridimensionati e integrati attraverso l’approccio dell’etica della cura, più attento alla realtà contestuale rispetto al più astratto paradigma della giustizia, al fine di offrire una rappresentazione del soggetto più adatta ad affrontare le sfide dell’età globale.
Ripensare il soggetto morale nell’ottica della cura: il sé relazionale nelle prospettive di Elena Pulcini e Joan Claire Tronto
BORMOLINI, LISA
2024/2025
Abstract
L’attuale modo di intendere e pensare il mondo e la società riflette una precisa configurazione del soggetto, che in questa tesi viene indicata con l’espressione Sé centrato. Secondo tale concezione, l’essere umano è essenzialmente capace di autodeterminarsi e titolare di diritti inalienabili, presupposti su cui si basa l’organizzazione liberale e democratica della società. Nella prima parte del testo si rintracciano le origini di tale visione nella riflessione moderna, evidenziando in particolare tre elementi, ossia ragione, libertà e autonomia. L’idea di Sé centrato, tuttavia, presenta numerosi limiti e ha subíto una progressiva radicalizzazione, rivelandosi una visione parziale e distorta del soggetto, inadeguata ad affrontare le sfide della contemporaneità. L’obiettivo di questa tesi è quello di delineare una visione alternativa e complementare al soggetto pienamente autonomo e autoreferenziale: la visione del Sé decentrato. In quest’ottica, ispirata all’etica della cura e in particolare alle prospettive di Elena Pulcini e Joan Claire Tronto, vengono recuperate e valorizzate quelle qualità essenziali che l’impostazione dominante ha trascurato: relazionalità, vulnerabilità ed emotività. La trattazione dunque propone il Sé decentrato come soggetto intrinsecamente relazionale, situato e aperto all’incontro con l’altro, emotivo e consapevole dei propri limiti. Nella ricostruzione di tale concezione dell’essere umano gli elementi ereditati dalla modernità non vengono respinti, ma ridimensionati e integrati attraverso l’approccio dell’etica della cura, più attento alla realtà contestuale rispetto al più astratto paradigma della giustizia, al fine di offrire una rappresentazione del soggetto più adatta ad affrontare le sfide dell’età globale.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/94931