This thesis investigates the role of landscape and metaliterary reflection in Ovid’s exile poetry, focusing in particular on Tristia and Epistulae ex Ponto. The first chapter, introduced by a brief analysis of the different types of loci appearing as topoi in ancient literature, begins by examining some of the key literary models Ovid draws upon. It then shifts to explore the role of landscape in works written prior to his exile. The second chapter analyzes how the commutatio loci, with particular reference to the Black Sea and Tomis, profoundly influences both Ovid’s poetic production and his conception of poetry itself. Poetry becomes a tool for self-reflection and resistance: an infelix cura that, although once the cause of his downfall, now enables him to survive exile.

La tesi indaga il ruolo del paesaggio e della riflessione metaletteraria nella produzione ovidiana dell’esilio, guardando soprattutto al contenuto di Tristia ed Epistulae ex Ponto. Il primo capitolo, aperto da una breve analisi relativa ai diversi tipi di loci presenti nella letteratura antica sotto forma di topoi, analizza in primo luogo alcuni dei più importanti modelli di cui si serve Ovidio. In seguito, l’indagine si sposta sul ruolo dei paesaggi ovidiani all’interno di alcune opere scritte prima della condanna all’esilio. Il secondo capitolo esplora il modo in cui la commutatio loci, con particolare riferimento al Mar Nero e a Tomi, influenzi profondamente la produzione di Ovidio e la concezione che l’autore ha della poesia stessa. Quest’ultima diviene strumento di autoriflessione e resistenza, infelix cura che, nonostante in passato lo abbia condannato, ora gli consente di sopravvivere all’esilio.

Infelix cura. Paesaggio e autoriflessione letteraria nella produzione ovidiana dell'esilio

BELLANDI, ALESSIA
2024/2025

Abstract

This thesis investigates the role of landscape and metaliterary reflection in Ovid’s exile poetry, focusing in particular on Tristia and Epistulae ex Ponto. The first chapter, introduced by a brief analysis of the different types of loci appearing as topoi in ancient literature, begins by examining some of the key literary models Ovid draws upon. It then shifts to explore the role of landscape in works written prior to his exile. The second chapter analyzes how the commutatio loci, with particular reference to the Black Sea and Tomis, profoundly influences both Ovid’s poetic production and his conception of poetry itself. Poetry becomes a tool for self-reflection and resistance: an infelix cura that, although once the cause of his downfall, now enables him to survive exile.
2024
Infelix cura. Landscape and literary self-reflection in Ovid's exile poetry
La tesi indaga il ruolo del paesaggio e della riflessione metaletteraria nella produzione ovidiana dell’esilio, guardando soprattutto al contenuto di Tristia ed Epistulae ex Ponto. Il primo capitolo, aperto da una breve analisi relativa ai diversi tipi di loci presenti nella letteratura antica sotto forma di topoi, analizza in primo luogo alcuni dei più importanti modelli di cui si serve Ovidio. In seguito, l’indagine si sposta sul ruolo dei paesaggi ovidiani all’interno di alcune opere scritte prima della condanna all’esilio. Il secondo capitolo esplora il modo in cui la commutatio loci, con particolare riferimento al Mar Nero e a Tomi, influenzi profondamente la produzione di Ovidio e la concezione che l’autore ha della poesia stessa. Quest’ultima diviene strumento di autoriflessione e resistenza, infelix cura che, nonostante in passato lo abbia condannato, ora gli consente di sopravvivere all’esilio.
Ovidio
Paesaggio
Poesia
Esilio
Tristia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/95208