"The night-side of life". Susan Sontag e le metafore della malattia

Il seguente lavoro nasce dalla lettura del pionieristico saggio dell’intellettuale statunitense Susan Sontag “Illness as Metaphor” (1978) in cui per la prima volta la malattia - definita dall’autrice “il lato notturno della vita” - viene trattata come narrazione e costrutto sociale, stigma a cui l’individuo malato deve far fronte. La prima parte ha lo scopo di introdurre l'opera intellettuale dell'autrice. La seconda parte si propone di ricercare le connessioni tra le osservazioni di carattere socio-antropologico presenti nel testo con i campi di indagine della nascente antropologia medica. Infine si procede nel dimostrare come i discorsi sulla malattia e la loro presenza nell'immaginario sociale e nel dibattito pubblico rappresentino un terreno di osservazione ideale per verificare le possibilità di un rinnovamento delle teorie dell’interpretazione, centrali nella riflessione di Sontag maturata nel corso degli anni Sessanta, e alla radice di tutti i suoi scritti critici di carattere carattere estetico o sociale, tra cui l’opera presa in esame.