Nel Siglo de Oro, la stregoneria in Spagna viene studiata alla luce dei molteplici legami tra fede, superstizione e controllo sociale. Dopo aver analizzato storicamente l'opera dell'Inquisizione spagnola con particolare riferimento ai classici Manual de Inquisidores di Nicolau Eymerich e Malleus Maleficarum di Heinrich Kramer, si esaminano gli aspetti giudiziari e simbolici della figura stregonesca. L’analisi di casi emblematici, come quelli di Zugarramurdi e della Camacha, consente di chiarire il passaggio da una fase di persecuzione sistematica a un modello inquisitoriale più attenuato, attento a limitare la violenza e già orientato verso una forma di controllo più moderata e riflessiva. In questo contesto si inserisce l’Editto del Silenzio del 1620, che segna un punto di svolta nel trattamento delle pratiche magiche e superstiziose. Si evidenzia una distinzione significativa tra i termini bruja e hechicera, che permette di chiarire le diverse sfumature attribuite alle pratiche magiche nel contesto inquisitoriale. A partire da questa distinzione, si ricostruisce il sistema ideologico che ha permesso di interpretare la stregoneria come uno strumento di repressione dell’alterità, percepita come minacciosa o difficilmente controllabile.
La stregoneria sotto processo: la caccia all’invisibile nella Spagna dell’oro
TONINI, ELEONORA
2024/2025
Abstract
Nel Siglo de Oro, la stregoneria in Spagna viene studiata alla luce dei molteplici legami tra fede, superstizione e controllo sociale. Dopo aver analizzato storicamente l'opera dell'Inquisizione spagnola con particolare riferimento ai classici Manual de Inquisidores di Nicolau Eymerich e Malleus Maleficarum di Heinrich Kramer, si esaminano gli aspetti giudiziari e simbolici della figura stregonesca. L’analisi di casi emblematici, come quelli di Zugarramurdi e della Camacha, consente di chiarire il passaggio da una fase di persecuzione sistematica a un modello inquisitoriale più attenuato, attento a limitare la violenza e già orientato verso una forma di controllo più moderata e riflessiva. In questo contesto si inserisce l’Editto del Silenzio del 1620, che segna un punto di svolta nel trattamento delle pratiche magiche e superstiziose. Si evidenzia una distinzione significativa tra i termini bruja e hechicera, che permette di chiarire le diverse sfumature attribuite alle pratiche magiche nel contesto inquisitoriale. A partire da questa distinzione, si ricostruisce il sistema ideologico che ha permesso di interpretare la stregoneria come uno strumento di repressione dell’alterità, percepita come minacciosa o difficilmente controllabile.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/95319