La figura della donna sovietica nella stampa degli anni ’20: analisi e traduzione da “Rabotnica” e “Kommunistka”

This thesis seeks to analyse the image of the Soviet woman as portrayed by the Communist Party, focusing specifically on two prominent Soviet publications from the 1920s, “Kommunistka” and “Rabotnica”. These periodicals emerged in the aftermath of the Revolution and the Civil War, with the primary goal of redefining the women’s role in the new political framework and promoting the ideal of the conscious female worker and engaged political activist. The research is structured around the translation and the analysis of selected articles from both journals. The choice to focus on this topic stems from a desire to contribute to existing studies on women’s emancipation while offering a critical perspective on how that emancipation was exploited for political purposes. Although these magazines depict an image of a liberated woman, this portrayal must be intended as a strategic element of the Soviet political consolidation rather than as evidence of genuine emancipation. The investigation adopts a multidisciplinary approach divided into three main phases. First, a thorough historical reconstruction was outlined to contextualise the socio-political and cultural background of the Soviet Union in the 1920s. Subsequently, two articles addressing the same matter were selected and translated to facilitate a comparison of the rhetorical and linguistic strategies, as well as their methods of engaging with readers. Finally, a detailed stylistic and linguistic analysis examines lexical, rhetorical, and argumentative choices to uncover how ideology was embedded in the text and how it reflected societal changes of that era. Particular attention has been paid to understanding how political influences shaped both oral and written language. This study aspires to lay the groundwork for future research into Soviet female-focused publications, with the hope of further examining the complex dynamics behind the manipulation of female emancipation for ideological purposes.

La presente tesi si propone di analizzare l’immagine della donna sovietica promossa dal Partito Comunista attraverso uno studio approfondito di due tra le più influenti e popolari riviste dell’Unione Sovietica degli anni ’20: “Kommunistka” e “Rabotnica”. Nate nella cornice storica segnata dalla Rivoluzione d’Ottobre e dalla Guerra Civile russa, esse si posero l’obiettivo di ridefinire il ruolo della donna all’interno della nuova realtà politica, diffondendo un modello di lavoratrice politicamente coinvolta e consapevole. La tesi si articola attorno alla traduzione e all’analisi di due articoli rappresentativi tratti da ciascuno dei due periodici. La scelta di trattare tale argomento nasce dal desiderio di contribuire agli studi già esistenti sull’emancipazione femminile, proponendo un’interpretazione innovativa e critica che indaghi la rappresentazione strumentale della liberazione delle donne sovietiche. Sebbene queste riviste descrivano una donna libera e quasi “alla pari” degli uomini, tale raffigurazione va intesa come un elemento chiave del progetto politico sovietico, più che come una liberazione fine a sé stessa, il cui obiettivo ultimo era il rafforzamento del consenso. L’analisi si basa su un approccio pluridisciplinare articolato in tre fasi principali. In primo luogo, si è svolta un’approfondita ricostruzione storiografica, volta a delineare il contesto socio-politico e culturale dell’Unione Sovietica degli anni ’20. Successivamente, sono stati selezionati e tradotti due articoli esemplari per ciascuna rivista accomunati dal tema della partecipazione politica, allo scopo di evidenziare le similitudini e differenze nelle scelte linguistiche e retoriche, nonché nei modi in cui le riviste cercavano di coinvolgere le lettrici. La terza fase della ricerca ha riguardato l’analisi linguistica e stilistica dei testi, concentrandosi sull’indagine delle scelte lessicali, retoriche e argomentative impiegate per comunicare i messaggi ideologici e riflettere i cambiamenti sociali dell’epoca. Particolare attenzione è stata rivolta al modo in cui le influenze politiche si riflettevano nella lingua sia parlata che scritta. Lo studio, infine, ambisce a offrire nuovi spunti di ricerca sull’editoria sovietica femminile, mirando a indagare ulteriormente le dinamiche dell’emancipazione strumentalizzata dal sistema politico dell’epoca.