La presente tesi si propone di analizzare il ruolo che la memoria storica assolve in politica, prendendo come caso di studio l’uso dell’anticomunismo nella narrazione politica di Silvio Berlusconi, a partire dalla sua “discesa in campo” nel 1994. L’obiettivo è di dimostrare come l’anticomunismo sia stato impiegato come strumento strategico di legittimazione politica e identitaria. Lo studio ricostruisce la retorica usata dal Cavaliere per trasformare il comunismo in una minaccia imminente, in modo da rafforzare la coesione del proprio elettorato e delegittimare gli avversari. La tesi si sviluppa in quattro capitoli. Il primo analizza il rapporto tra la nazione e la storia, evidenziando come il panorama italiano si presti bene per l’uso strategico della memoria. Il secondo esamina l’uso che Berlusconi ha fatto dell’anticomunismo per legittimare la propria ascesa in politica. Il terzo indaga lo stile distintivo della sua retorica politica. Il quarto riflette sull’eredità che tale narrazione politica ha lasciato nella comunicazione politica contemporanea. Questo elaborato vuole sottolineare come la narrazione anticomunista usata da Berlusconi abbia assolto un ruolo centrale nella costruzione del discorso politico del centrodestra italiano, contribuendo a plasmare una memoria pubblica fortemente polarizzata.
Un nemico che non muore mai: storia e analisi della narrazione politica berlusconiana sul comunismo
GIORDANA, ELISA
2024/2025
Abstract
La presente tesi si propone di analizzare il ruolo che la memoria storica assolve in politica, prendendo come caso di studio l’uso dell’anticomunismo nella narrazione politica di Silvio Berlusconi, a partire dalla sua “discesa in campo” nel 1994. L’obiettivo è di dimostrare come l’anticomunismo sia stato impiegato come strumento strategico di legittimazione politica e identitaria. Lo studio ricostruisce la retorica usata dal Cavaliere per trasformare il comunismo in una minaccia imminente, in modo da rafforzare la coesione del proprio elettorato e delegittimare gli avversari. La tesi si sviluppa in quattro capitoli. Il primo analizza il rapporto tra la nazione e la storia, evidenziando come il panorama italiano si presti bene per l’uso strategico della memoria. Il secondo esamina l’uso che Berlusconi ha fatto dell’anticomunismo per legittimare la propria ascesa in politica. Il terzo indaga lo stile distintivo della sua retorica politica. Il quarto riflette sull’eredità che tale narrazione politica ha lasciato nella comunicazione politica contemporanea. Questo elaborato vuole sottolineare come la narrazione anticomunista usata da Berlusconi abbia assolto un ruolo centrale nella costruzione del discorso politico del centrodestra italiano, contribuendo a plasmare una memoria pubblica fortemente polarizzata.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/95397