La presente tesi analizza le trasformazioni del mondo del lavoro contemporaneo alla luce della diffusione della Gig Economy, fenomeno che ha ridefinito le categorie tradizionali di occupazione. Muovendo dall'inquadramento giuridico classico del lavoro subordinato previsto dall’art. 2094 del c.c., il lavoro indaga le cause storiche ed economiche che hanno portato all’emergere di nuove forme contrattuali flessibili, fino all'affermazione attuale del lavoro on-demand, intermediato da piattaforme digitali. Nel progetto, viene dedicata un’attenzione specifica alla figura del gig worker, la cui collocazione giuridica rimane problematica, essendo spesso escluso dalle tutele tipiche del lavoro subordinato, pur operando in condizioni di etero-organizzazione e dipendenza economica. L’analisi si concentra su settori emblematici come il food delivery e i servizi di trasporto urbano, mettendo a confronto il funzionamento delle principali piattaforme attive in Italia (Uber, Deliveroo, JustEat, Foodora) e i modelli contrattuali da esse adottati. Attraverso l’esame delle principali sentenze nazionali ed europee, tra cui i casi Foodora, Uber e Deliveroo, si mette in luce il ruolo della giurisprudenza nel tentativo di superare la dicotomia tra autonomia e subordinazione, valorizzando criteri sostanziali come il potere algoritmico, la continuità della prestazione e l’inserimento del lavoratore nell’organizzazione del committente. Particolare attenzione è riservata alla nozione di collaborazione etero-organizzata, prevista dall’art. 2 del d.lgs. n. 81/2015, e al suo utilizzo come base normativa per estendere selettivamente alcune tutele tipiche del lavoro subordinato. Accanto al quadro giurisprudenziale, la tesi esamina anche i primi tentativi di regolazione normativa, sia a livello nazionale, con la legge n. 128/2019, sia locale, come la Carta dei Diritti del Lavoro Digitale nel contesto urbano di Bologna, espressione di una regolazione in grado di anticipare alcuni principi contenuti nella Direttiva (UE) 2019/1152. L’elaborato si conclude con una riflessione sulle prospettive future della regolazione del lavoro digitale, auspicando un modello giuridico multilivello che combini interventi normativi, contrattazione collettiva e trasparenza tecnologica, in grado di bilanciare la flessibilità richiesta dal mercato con la necessaria protezione sociale per i lavoratori delle piattaforme.

Il futuro del lavoro e Gig Economy

BENETTI, LAURA
2024/2025

Abstract

La presente tesi analizza le trasformazioni del mondo del lavoro contemporaneo alla luce della diffusione della Gig Economy, fenomeno che ha ridefinito le categorie tradizionali di occupazione. Muovendo dall'inquadramento giuridico classico del lavoro subordinato previsto dall’art. 2094 del c.c., il lavoro indaga le cause storiche ed economiche che hanno portato all’emergere di nuove forme contrattuali flessibili, fino all'affermazione attuale del lavoro on-demand, intermediato da piattaforme digitali. Nel progetto, viene dedicata un’attenzione specifica alla figura del gig worker, la cui collocazione giuridica rimane problematica, essendo spesso escluso dalle tutele tipiche del lavoro subordinato, pur operando in condizioni di etero-organizzazione e dipendenza economica. L’analisi si concentra su settori emblematici come il food delivery e i servizi di trasporto urbano, mettendo a confronto il funzionamento delle principali piattaforme attive in Italia (Uber, Deliveroo, JustEat, Foodora) e i modelli contrattuali da esse adottati. Attraverso l’esame delle principali sentenze nazionali ed europee, tra cui i casi Foodora, Uber e Deliveroo, si mette in luce il ruolo della giurisprudenza nel tentativo di superare la dicotomia tra autonomia e subordinazione, valorizzando criteri sostanziali come il potere algoritmico, la continuità della prestazione e l’inserimento del lavoratore nell’organizzazione del committente. Particolare attenzione è riservata alla nozione di collaborazione etero-organizzata, prevista dall’art. 2 del d.lgs. n. 81/2015, e al suo utilizzo come base normativa per estendere selettivamente alcune tutele tipiche del lavoro subordinato. Accanto al quadro giurisprudenziale, la tesi esamina anche i primi tentativi di regolazione normativa, sia a livello nazionale, con la legge n. 128/2019, sia locale, come la Carta dei Diritti del Lavoro Digitale nel contesto urbano di Bologna, espressione di una regolazione in grado di anticipare alcuni principi contenuti nella Direttiva (UE) 2019/1152. L’elaborato si conclude con una riflessione sulle prospettive future della regolazione del lavoro digitale, auspicando un modello giuridico multilivello che combini interventi normativi, contrattazione collettiva e trasparenza tecnologica, in grado di bilanciare la flessibilità richiesta dal mercato con la necessaria protezione sociale per i lavoratori delle piattaforme.
2024
The future of work and Gig Economy
Piattaforme digitali
Tecnologia
Gig Economy
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/95469