Mafie e potere: intrecci tra criminalità, politica e religione in Italia e in Nigeria

This thesis examines the relationships between Italian mafia organizations – Cosa Nostra, ’Ndrangheta, and Camorra – and two key institutions of society: the Catholic Church and the State, with particular focus on political dynamics. It also addresses the rise of the Nigerian mafia, a more recent but increasingly rooted phenomenon in Italy, fostered by globalization and migration. Through a historical-descriptive approach, the study traces the evolution of the main Italian mafias, highlighting how they have exploited institutional weaknesses to consolidate power. It analyzes the ambiguous relationship with the Catholic Church, marked by long silences and delayed stances, as well as the instrumental use of religious symbols in mafia rituals. Likewise, it investigates the connection with politics, from the “Sacco di Palermo” and the Andreotti case to the State-mafia negotiations and links with parties and institutions. The comparison with the Nigerian mafia reveals both similarities and differences: comparable practices of violence, hierarchical structures, and sacred rituals, but also a distinctive strategy of political invisibility and a strong involvement in human trafficking, drug trade, and prostitution. The aim is to provide a comprehensive and multidisciplinary perspective on the intersections between organized crime, political power, and religion, showing how these entanglements have shaped Italian social and economic dynamics and continue to pose a major challenge to legality and democracy.

La presente tesi analizza i rapporti tra le organizzazioni mafiose italiane – Cosa Nostra, ’Ndrangheta e Camorra – e due istituzioni fondamentali della società: la Chiesa e lo Stato, con particolare attenzione alle dinamiche politiche. A queste si affianca lo studio della mafia nigeriana, fenomeno più recente, ma ormai radicato anche sul territorio italiano grazie ai processi di globalizzazione e migrazione. Attraverso un approccio storico-descrittivo, il lavoro ricostruisce l’evoluzione delle principali mafie italiane, evidenziando come esse abbiano saputo sfruttare le debolezze delle istituzioni per consolidare il proprio potere. Viene approfondito il rapporto ambiguo con la Chiesa cattolica, segnata da lunghi silenzi e tardive prese di posizione, e l’uso strumentale dei simboli religiosi nei riti mafiosi. Allo stesso modo, si indaga il legame con la politica, dalle vicende del “Sacco di Palermo” e del caso Andreotti fino alla trattativa Stato-mafia e ai rapporti con partiti e istituzioni. Il confronto con la mafia nigeriana mette in luce affinità e differenze: similari pratiche di violenza, gerarchia e ritualità sacra, ma una diversa strategia di invisibilità politica e forte coinvolgimento nel traffico di esseri umani, droga e prostituzione. L’obiettivo è offrire una visione complessiva e multidisciplinare delle intersezioni tra criminalità organizzata, potere politico e religioso, mostrando come questi intrecci abbiano inciso sulle dinamiche sociali ed economiche italiane e continuino a costituire una sfida centrale per la legalità e la democrazia.