La tutela dell’integrità fisica e della dignità della donna: prevenzione e divieto delle mutilazioni genitali femminili

This thesis aims to analyse the phenomenon of female genital mutilation (FGM) from the perspective of Italian constitutional law, with particular reference to Law No. 7 of 9 January 2006, which introduced in Italy a specific criminal offence aimed at preventing and punishing such practices. Following a general definition and a global contextualisation of the phenomenon, the thesis examines the European legal framework, with reference to the European Convention on Human Rights (ECHR) and the potential role of the European Union under the principle of subsidiarity, as a means of addressing current regulatory discrepancies among member states. The analysis also includes a comparison between the Italian and German legal systems. The central part of the thesis is devoted to the analysis of the Italian Constitution and the fundamental rights involved (Articles 2, 3, and 32), as well as the interpretation of Law No. 7/2006 and Article 583-bis of the Italian Criminal Code. Particular attention is paid to the issue of selective criminalisation, with reference to practices such as male circumcision and cosmetic genital surgery. The final part focuses on public and preventive policies, examining the role of the Ministry of Health, the national prevention guidelines, cultural mediation initiatives, and the importance of an integrated approach that goes beyond the repressive model, complementing it with more effective cultural, educational, and healthcare-based measures.

La presente tesi si propone di analizzare il fenomeno delle mutilazioni genitali femminili (MGF) da una prospettiva di diritto costituzionale italiano, con particolare riferimento alla legge 9 gennaio 2006, n.7, la quale ha introdotto in Italia un reato autonomo volto a prevenire e reprimere tali pratiche. Dopo una definizione generale e una contestualizzandone del fenomeno a livello globale, viene esaminato il quadro giuridico europeo, in riferimento alla Convenzione Europea dei diritti dell’Uomo (CEDU) e al possibile intervento dell’Unione Europea in base al principio di sussidiarietà, per colmare le attuali divergenze normative tra stati. L’analisi include poi un confronto tra l’ordinamento italiano e quello tedesco. La parte centrale della tesi è dedicata all’analisi della Costituzione italiana e dei diritti fondamentali coinvolti (artt. 2,3, 32), nonché all’interpretazione della legge 7/2006 e dell’articolo 583-bis del codice penale. Viene inoltre discusso il tema della criminalizzazione selettiva, con riferimento a pratiche come la circoncisione maschile e la chirurgia estetica. La parte finale si concentra sulle politiche pubbliche e di prevenzione, esaminando il ruolo del Ministero della Salute, le linee guida sanitarie, le attività di mediazione culturale e l’importanza di un approccio integrato che vada oltre il modello repressivo, affiancandogli misure culturali, educative e sanitarie più efficaci.