Sacralizzazione della politica e dittatura in Argentina

Il 24 marzo del 1976 s’istaurò in Argentina, a seguito di un colpo di stato, la dittatura della Giunta militare, destinata a resistere fino al 1983, quando cadde a seguito della guerra delle Malvine (o Falkland). La dittatura civico-militare sviluppò una precisa forma di sacralizzazione della politica, necessaria per la costruzione di legittimità ideologica e morale per il processo di riorganizzazione nazionale. Quest’ultimo era il cuore della filosofia della dittatura, e si fondava sulla guerra ai sovversivi e sulla rinascita dei valori, di stampo cattolico, che definivano l’Argentina. La Giunta militare si ergeva a eroe della patria attraverso la restaurazione della morale, dei valori e dell’anima occidentale e cristiana dell’Argentina. Il questa situazione, fu particolarmente importante il ruolo della Chiesa Cattolica. Negli anni della dittatura si alternarono luci ed ombre sull’istituzione ecclesiastica che, se non in toto, quanto meno ai vertici sostenne fortemente il regime che desiderava riportare in auge il Cristianesimo e l’idea di nazione cattolica. Per questo motivo è interessante studiare il rapporto tra la Chiesa Cattolica e la Giunta e il modo in cui i fenomeni di sacralizzazione della politica sono stati gestiti e sfruttati dalle due potenze.