NGOS AND INFORMAL DIPLOMACY: HOW RELIGIOUS MISSIONS OPERATE IN THE AUTHORITARIAN DEMOCRATIC PEOPLE’S REPUBLIC OF KOREA

The central topic of this Master's thesis in International Relations and Diplomacy concerns the role of non-governmental organizations (NGOs) and religious missions in the enigmatic nation of North Korea. The first part will provide an overview of the country's current political and diplomatic context. It will specifically examine the internal framework, focusing on the state’s constitution, the role of its citizens, and whether — and how — civil society is involved in decision-making processes and able to make its voice heard. The analysis will then move to North Korea’s diplomatic relations, investigating how the country engages with foreign states and, more generally, with NGOs. The second chapter will focus on non-governmental organizations, the true core of this study. It will begin with a definition of NGOs and an analysis of their role. The discussion will then explore whether these organizations operate within North Korea and, if so, how such operations are made possible. It will also assess whether the international community supports any kind of intervention, the means employed, and whether the Pyongyang government facilitates such initiatives. This chapter will also examine religious groups active in the country. First, it will explore religiosity in North Korean society, the officially permitted religions, and the degree of religious adherence among the population. It will then analyze which religious groups undertake missions in North Korea, highlighting whether these missions play any role in the country and to what extent they are tolerated by the regime. The third chapter will examine how NGOs can serve as instruments of soft power for the international community to influence North Korea’s internal affairs and decision-making processes. It will also consider how NGOs affect the country’s external posture. Particular attention will be given to how the regime might leverage these organizations to its own advantage in order to obtain political concessions and shift the balance of negotiations. The fourth chapter will focus on the figure of Kenneth Bae, a Christian pastor imprisoned in North Korea in 2012. The chapter will analyze his life, mission, and role as a preacher and man of faith. His actions — bringing believers into the country to pray and build centers of worship — cost him over two years of imprisonment. The chapter will also consider other religious groups and whether there are similar cases of men and women imprisoned or sent to labor camps for practicing their faith in a country that remains deeply hostile toward religion. In addition to Bae’s case, the work of the NGO “Caleb Mission” will also be examined. This organization’s goal is to “share the love and freedom of Christ with North Korean defectors.” Finally, the fifth chapter will address the future outlook for the country. In particular, it will assess whether religious missions or any form of NGO activity have been able to modify, even in part, the country’s social conditions and whether they have contributed to greater tolerance and openness on the part of the Pyongyang regime.

L’argomento centrale della seguente tesi di laurea magistrale in relazioni internazionali e diplomazia riguarda il ruolo delle organizzazioni non governative e delle missioni religiose nella magica nazione della Corea del Nord. La prima parte sarà costituita dal contesto politico e diplomatico attuale del paese. Si analizzerà nello specifico il contesto interno quindi guardando nello specifico alla costituzione dello stato, al ruolo che i cittadini ricoprono e se e come la società civile viene coinvolta nei processi decisionali e se è in grado di far sentire la propria voce. Successivamente si prenderà in considerazione l’aspetto diplomatico del paese, analizzando più nello specifico le relazioni esterne e come si interfaccia con gli altri paesi e in generale con le organizzazioni non governative. Il secondo capitolo avrà per oggetto le organizzazioni non governative, vero focus dello scritto. Inizialmente si analizzerà cosa sono le ONG e quale ruolo ricoprono. Si andrà successivamente a vedere se queste operano nel territorio nord coreano e se lo fanno come è loro possibile. Si vedrà se la comunità internazionale sostiene un qualche tipo di intervento, con quali mezzi e se il governo di Pyongyang facilita in qualche modo questo intervento. All’interno del capitolo si parlerà anche dei gruppi religiosi attivi nel paese. In primis è necessario analizzare la religiosità della società nordcoreana, quali sono le religioni ammesse nel paese e quale è il tasso di adesione della popolazione. Successivamente si vedrà quali gruppi religiosi si adoperano per delle missioni in Corea del Nord; si metterà in luce se le missioni religiose ricoprono un qualche ruolo nel paese e quanto vengono tollerate dallo stesso regime. Nel terzo capitolo verrà messo in luce come le ONG possono essere usate come strumento di soft power dalla comunità internazionale per poter influenzare in qualche modo i processi decisionali e le vicende interne del paese. Si vedrà anche come queste influenzano il ruolo esterno della Corea del Nord. Particolare attenzione verrà posta sull’uso che la nazione può farne, come strumenti che vanno a suo vantaggio per ottenere delle reali concessioni politiche e ribaltare le carte in tavola. Il quarto capitolo sarà incentrato sulla figura di Kenneth Bae, pastore cattolico imprigionato in Corea del Nord nel 2012. Il capitolo analizzerà la sua figura, la sua storia e il suo ruolo in quanto predicatore e uomo di fede. La sua azione, l’aver portato dei credenti nel paese affinché pregassero e costruissero centri di preghiera, gli è costato caro per più di due anni. Si prenderanno in considerazione poi eventuali altri gruppi religiosi e se sono presenti altre storie di uomini/donne imprigionati e spediti ai lavori forzati per aver professato la loro religione in un paese fortemente critico sulla questione. Oltre all’azione di Bae, rilevante è anche l’operato della OGN denominata “Caleb Mission”, il cui scopo è quello di “condividere l’amore e la libertà di Cristo con i fuggiaschi nordcoreani”. Infine, il quinto capitolo, avrà per oggetto le prospettive future del paese. In modo particolare, si vedrà se le missioni religiose o qualsivoglia ONG sono state in grado di modificare, anche in parte, le condizioni sociali del paese e se hanno permesso una maggiore tolleranza e apertura dal parte del regime di Pyongyang.