''SABBIE CONTESE:IL LUNGO CONFLITTO DEL SAHARA OCCIDENTALE DOPO LA MARCIA VERDE''

This thesis examines the Green March of November 1975 and its impact on the Western Sahara issue. After outlining the historical and colonial context of the territory, which was then under Spanish administration, the study focuses on the political and strategic motivations that prompted King Hassan II to mobilize approximately 350,000 Moroccan citizens toward the Sahara. The Green March constituted a pivotal symbolic and political event, reinforcing the Moroccan monarchy’s domestic position and reshaping regional dynamics. The research explores the immediate geopolitical consequences, from the Madrid Accords to the ensuing conflict with the Polisario Front, as well as the involvement of international powers and the United Nations. Finally, the thesis addresses the legal and humanitarian dimensions of the dispute, with particular emphasis on the right to self-determination and the conditions of the Sahrawi population, which remains divided today between Moroccan-controlled territories and refugee camps in Algeria.

La presente tesi analizza la Marcia Verde del novembre 1975 e il suo impatto sulla questione del Sahara Occidentale. Dopo aver ricostruito il contesto storico e coloniale del territorio, allora sotto amministrazione spagnola, l’elaborato si concentra sulle motivazioni politiche e strategiche che spinsero il re Hassan II a mobilitare circa 350.000 cittadini marocchini verso il Sahara. La Marcia Verde rappresentò un evento simbolico e politico cruciale, che consolidò la posizione interna della monarchia marocchina e ridisegnò gli equilibri regionali. La ricerca esamina le conseguenze geopolitiche immediate, dagli Accordi di Madrid al conflitto con il Fronte Polisario, fino al ruolo delle potenze internazionali e delle Nazioni Unite. Infine, viene affrontata la dimensione giuridica e umanitaria della controversia, con particolare riferimento al diritto all’autodeterminazione e alle condizioni della popolazione saharawi, ancora oggi divisa tra i territori controllati dal Marocco e i campi profughi in Algeria.