La moda, come fenomeno storico, è estremamente complessa e, nel tempo, ha avuto il potere di essere molto più di una semplice dichiarazione estetica – in realtà esistendo come linguaggio e sistema simbolico. Codici condivisi tramite abiti, accessori e modi di essere esprimono identità, differenze e transazioni. La moda, a questo riguardo, non va intesa solo come ornamento del corpo, ma assume la forma di una pratica quotidiana è incarnata che collega la dimensione personale ai corpi collettivi, alla storia e alla cultura. Allo stesso modo, la serialità televisiva ha assunto una centralità sempre maggiore nella produzione culturale negli ultimi decenni. Con la loro capacità di intrecciare storie e personaggi, le serie TV si configurano come luoghi culturali privilegiati per osservare i modi di costruire e negoziare le identità. In questo contesto, il costume televisivo acquista centralità: non solo perché fa parte di un orizzonte puramente scenografico, ma piuttosto di un codice semiotico e narrativo che contribuisce a costruire soggettività, relazioni di potere e processi di cambiamento sociale. Lo scopo della presente tesi è esplorare la relazione tra moda, corpo e identità nelle narrazioni televisive contemporanee, partendo delineando il quadro teorico di riferimento, fino ad arrivare all’analisi di quattro serie TV, come casi studio. L'analisi teorica dei primi due capitoli occupa una posizione tra teorie: da un lato si avvicina alla filosofia, sociologia e semiotica del corpo come costruzione culturale e quella della moda come enunciato (Calefato, Derrida, Foucault, Butler, Simmel, Barthes), dall'altro si affaccia agli studi dei media e alla serialità televisiva che ne sottolineano la qualità polisemica, ideologica, esecutiva del testo televisivo (Fiske, Gerbner). Gli altri quattro capitoli della tesi si concentrano sull'analisi delle seguenti serie TV: Sex and the City, Gossip Girl, Stranger Things, The Marvelous Mrs. Maisel. L'obiettivo è vedere come i vestiti, in queste opere seriali, operino come strumento narrativo culturale capace di esprimere dinamiche che si riferiscono sia alle relazioni di genere, sia alla struttura dello status sociale, sia al ciclo di vita e alle reazioni individuali. Assumendo questo punto di vista, non si tratta più semplicemente di prestare attenzione alla moda nelle serie televisive come parte dell'analisi dello stile visivo, infatti, sarà cruciale esaminare il modo in cui le rappresentazioni culturali funzionano e rinegoziano modi di soggettività e relazioni di potere. La moda è dunque preso come grammatica visiva dell'identità e la serialità televisiva è affermata come uno dei luoghi privilegiati della produzione simbolica contemporanea.

Abiti che raccontano: moda, corpo e identità nelle narrazioni televisive contemporanee

FELLET, ANNA
2024/2025

Abstract

La moda, come fenomeno storico, è estremamente complessa e, nel tempo, ha avuto il potere di essere molto più di una semplice dichiarazione estetica – in realtà esistendo come linguaggio e sistema simbolico. Codici condivisi tramite abiti, accessori e modi di essere esprimono identità, differenze e transazioni. La moda, a questo riguardo, non va intesa solo come ornamento del corpo, ma assume la forma di una pratica quotidiana è incarnata che collega la dimensione personale ai corpi collettivi, alla storia e alla cultura. Allo stesso modo, la serialità televisiva ha assunto una centralità sempre maggiore nella produzione culturale negli ultimi decenni. Con la loro capacità di intrecciare storie e personaggi, le serie TV si configurano come luoghi culturali privilegiati per osservare i modi di costruire e negoziare le identità. In questo contesto, il costume televisivo acquista centralità: non solo perché fa parte di un orizzonte puramente scenografico, ma piuttosto di un codice semiotico e narrativo che contribuisce a costruire soggettività, relazioni di potere e processi di cambiamento sociale. Lo scopo della presente tesi è esplorare la relazione tra moda, corpo e identità nelle narrazioni televisive contemporanee, partendo delineando il quadro teorico di riferimento, fino ad arrivare all’analisi di quattro serie TV, come casi studio. L'analisi teorica dei primi due capitoli occupa una posizione tra teorie: da un lato si avvicina alla filosofia, sociologia e semiotica del corpo come costruzione culturale e quella della moda come enunciato (Calefato, Derrida, Foucault, Butler, Simmel, Barthes), dall'altro si affaccia agli studi dei media e alla serialità televisiva che ne sottolineano la qualità polisemica, ideologica, esecutiva del testo televisivo (Fiske, Gerbner). Gli altri quattro capitoli della tesi si concentrano sull'analisi delle seguenti serie TV: Sex and the City, Gossip Girl, Stranger Things, The Marvelous Mrs. Maisel. L'obiettivo è vedere come i vestiti, in queste opere seriali, operino come strumento narrativo culturale capace di esprimere dinamiche che si riferiscono sia alle relazioni di genere, sia alla struttura dello status sociale, sia al ciclo di vita e alle reazioni individuali. Assumendo questo punto di vista, non si tratta più semplicemente di prestare attenzione alla moda nelle serie televisive come parte dell'analisi dello stile visivo, infatti, sarà cruciale esaminare il modo in cui le rappresentazioni culturali funzionano e rinegoziano modi di soggettività e relazioni di potere. La moda è dunque preso come grammatica visiva dell'identità e la serialità televisiva è affermata come uno dei luoghi privilegiati della produzione simbolica contemporanea.
2024
Clothes that tell: fashion, body and identity in contemporary television narratives
moda
corpo
identità
semiotico
costumi
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/96091