L’invecchiamento è un processo multidimensionale e complesso che coinvolge diversi ambiti del funzionamento umano. Tra questi, un ruolo particolarmente significativo è rivestito dalle capacità cognitive, le cui trasformazioni si manifestano lungo l’intero arco di vita. Tra le funzioni cognitive maggiormente sensibili all’età vi sono le abilità visuo-spaziali, che richiedono un elevato impiego di risorse mentali e attentive per creare e rappresentazioni mentali e che risultano determinanti per il mantenimento dell’autonomia lungo l’arco di vita e nell’invecchiamento, contribuendo al benessere della persona. Il benessere psicofisico degli anziani è significativamente influenzato anche dai tipici cambiamenti nella struttura e nelle abitudini del sonno che l’invecchiamento porta con sé. Tali cambiamenti incidono negativamente sulla qualità soggettiva del sonno, e di conseguenza sul funzionamento cognitivo degli anziani. La regolazione del sonno è governata dal ritmo circadiano di ogni individuo, il quale influenza notevolmente le fluttuazioni cognitive giornaliere. A livello interindividuale e intraindividuale, esso mostra un’elevata variabilità, la quale si riflette nella tipologia circadiana di ogni individuo, ovvero la predisposizione ad essere maggiormente attivi e vigili in una determinata fase della giornata. Quest’ultima risulta soggettivamente espressa tramite il costrutto di “preferenza circadiana”, che negli anziani risulta solitamente per la fascia mattutina. Di conseguenza, viene messo in evidenza quanto sia fondamentale considerare il ruolo che ha il momento della giornata (time of day) in cui vengono somministrati i test, oltre che la qualità del sonno percepita, sulle prestazioni cognitive nella popolazione anziana, in domini cognitivi, come quello visuo-spaziale, ancora poco esplorati. A tal proposito, il presente elaborato presenta una ricerca che si è proposta di indagare, in un campione di anziani con invecchiamento tipico, il ruolo che il Time of Day e la preferenza circadiana hanno sulle prestazioni in compiti di memoria di lavoro visuo-spaziale (Puzzle test), attenzione selettiva (D2 test), e abilità di visualizzazione spaziale (Embedded Figure Test - EFT). Inoltre, ha analizzato il ruolo che la qualità soggettiva del sonno percepita ha sulla prestazione in tali compiti cognitivi anche in relazione al momento della giornata in cui i soggetti vengono testati. I risultati sono discussi alla luce della letteratura presente e per le loro implicazioni.

Qualità del sonno e abilità visuo-spaziali in anziani con invecchiamento tipico

RUGGE, CHIARA
2024/2025

Abstract

L’invecchiamento è un processo multidimensionale e complesso che coinvolge diversi ambiti del funzionamento umano. Tra questi, un ruolo particolarmente significativo è rivestito dalle capacità cognitive, le cui trasformazioni si manifestano lungo l’intero arco di vita. Tra le funzioni cognitive maggiormente sensibili all’età vi sono le abilità visuo-spaziali, che richiedono un elevato impiego di risorse mentali e attentive per creare e rappresentazioni mentali e che risultano determinanti per il mantenimento dell’autonomia lungo l’arco di vita e nell’invecchiamento, contribuendo al benessere della persona. Il benessere psicofisico degli anziani è significativamente influenzato anche dai tipici cambiamenti nella struttura e nelle abitudini del sonno che l’invecchiamento porta con sé. Tali cambiamenti incidono negativamente sulla qualità soggettiva del sonno, e di conseguenza sul funzionamento cognitivo degli anziani. La regolazione del sonno è governata dal ritmo circadiano di ogni individuo, il quale influenza notevolmente le fluttuazioni cognitive giornaliere. A livello interindividuale e intraindividuale, esso mostra un’elevata variabilità, la quale si riflette nella tipologia circadiana di ogni individuo, ovvero la predisposizione ad essere maggiormente attivi e vigili in una determinata fase della giornata. Quest’ultima risulta soggettivamente espressa tramite il costrutto di “preferenza circadiana”, che negli anziani risulta solitamente per la fascia mattutina. Di conseguenza, viene messo in evidenza quanto sia fondamentale considerare il ruolo che ha il momento della giornata (time of day) in cui vengono somministrati i test, oltre che la qualità del sonno percepita, sulle prestazioni cognitive nella popolazione anziana, in domini cognitivi, come quello visuo-spaziale, ancora poco esplorati. A tal proposito, il presente elaborato presenta una ricerca che si è proposta di indagare, in un campione di anziani con invecchiamento tipico, il ruolo che il Time of Day e la preferenza circadiana hanno sulle prestazioni in compiti di memoria di lavoro visuo-spaziale (Puzzle test), attenzione selettiva (D2 test), e abilità di visualizzazione spaziale (Embedded Figure Test - EFT). Inoltre, ha analizzato il ruolo che la qualità soggettiva del sonno percepita ha sulla prestazione in tali compiti cognitivi anche in relazione al momento della giornata in cui i soggetti vengono testati. I risultati sono discussi alla luce della letteratura presente e per le loro implicazioni.
2024
Sleep quality and visuospatial abilities in older adults with typical aging
sonno
visuo-spaziale
invecchiamento
time of day
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