IL MONDO DEL LAVORO VERSO LA TRASFORMAZIONE DIGITALE: UNO STUDIO TRASVERSALE SULLA RELAZIONE TRA TECNOSTRESS E RUMINAZIONE LAVORO-CORRELATA NEL LAVORO DA REMOTO

The digital revolution and the advent of Industry 4.0 are profoundly transforming the world of work and organizations. In this context, information and communication technologies (ICTs) have become essential tools for the contemporary worker. On the one hand, they contribute to improving working conditions, automating demanding tasks, and fostering the development of high-value skills and roles; on the other hand, they pose ethical and psychological risks related to transparency, discrimination, privacy invasion, and psychosocial consequences. Recent phenomena, such as the COVID-19 pandemic, have further accelerated the digitalization of work, promoting the large-scale spread of ICTs and the exponential growth of remote work, which has led to the progressive blurring of traditional boundaries between professional and private life. In light of these transformations, new psychosocial risks and forms of work-related stress have emerged, calling for a reconsideration of occupational well-being beyond the traditional organizational context. Within this framework, the issue of psychophysical recovery becomes central, often hindered by dysfunctional psychological phenomena such as work-related rumination. This cross-sectional study, conducted within the DigitAl lifelong pRevEntion (DARE) project, aims to explore the association between stress induced by the use of ICTs, technostress (TS), and work-related rumination (WRR). To this end, the research examines a large sample of employees engaged in remote work. Furthermore, the study investigates the moderating role of two variables of growing importance in the contemporary work environment: the extent of remote work and the level of physical activity. Understanding how technostress and work-related rumination are connected can provide a meaningful contribution to the promotion of workers’ mental health and guide the development of practical recommendations concerning the role of remote work and lifestyle in shaping this relationship.

La rivoluzione digitale e l’avvento dell’Industria 4.0 stanno trasformando in profondità il mondo del lavoro e le organizzazioni. In questo contesto, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) sono diventate strumenti imprescindibili per il lavoratore contemporaneo. Se da un lato esse contribuiscono a migliorare le condizioni lavorative, automatizzando compiti gravosi e favorendo lo sviluppo di competenze e ruoli ad alto valore aggiunto, dall’altro pongono rischi etici e psicologici, legati alla trasparenza, alla discriminazione, all’invasione della privacy e alle conseguenze psicosociali. Fenomeni recenti, come la pandemia da Covid-19, hanno ulteriormente accelerato la digitalizzazione del lavoro, favorendo la diffusione su larga scala delle ICT e la crescita esponenziale del lavoro da remoto, con una conseguente progressiva dissoluzione dei tradizionali confini tra sfera professionale e privata. Alla luce di tali trasformazioni, emergono nuovi rischi psicosociali e forme di stress lavorativo che rendono necessaria una riconsiderazione del benessere lavorativo al di fuori del tradizionale contesto organizzativo. In tale scenario, diventa centrale il tema del recupero psicofisico, spesso ostacolato da fenomeni psicologici disfunzionali come la ruminazione legata al lavoro. Il presente studio trasversale, realizzato nell’ambito del progetto DigitAl lifelong pRevEntion (DARE), ha l’obiettivo di esplorare l’associazione tra lo stress indotto dall’uso delle ICT, il tecnostress (TS), e la ruminazione legata al lavoro (WRR). A tal fine, la ricerca prende in esame un ampio campione di lavoratori che svolgono lavoro a distanza. Inoltre, lo studio indaga il ruolo moderatore di due variabili di crescente rilievo nel contesto lavorativo contemporaneo: la quantità di lavoro da remoto, e il livello di attività fisica. Comprendere in che modo il tecnostress e la ruminazione legata al lavoro sono associate consente di offrire un contributo significativo alla prevenzione della salute mentale nei lavoratori e di orientare l’elaborazione di raccomandazioni pratiche riguardanti il ruolo del lavoro a distanza e dello stile di vita nel modulare tale relazione.