Oltre l’evidenza esplicita: l’Implicit Association Test nella verifica degli esiti di un percorso psicoeducativo per autori di IPV.

-La violenza nelle relazioni intime (IPV) rappresenta un'emergenza sociale che richiede interventi riabilitativi efficaci e metodologie di valutazione rigorose. Il presente studio mira a valutare l'efficacia di un percorso psicoeducativo per autori di IPV attraverso l'integrazione di misure implicite ed esplicite, superando i limiti degli strumenti tradizionali vulnerabili al bias di desiderabilità sociale. Il presente studio ha monitorato longitudinalmente per 12 mesi un campione di uomini autori di violenza nelle relazioni intime, tutti inseriti nei percorsi trattamentali dell'Associazione ARES in applicazione alle disposizioni della Legge 69/2019, nota come "Codice Rosso". La metodologia prevede una valutazione pre-post trattamento utilizzando tre versioni dell'Implicit Association Test (IAT) per rilevare associazioni implicite verso la violenza di genere, integrate con questionari self-report del protocollo ARES per misurare atteggiamenti espliciti, responsabilizzazione ed empatia. Si evidenzia così l'importanza di utilizzare approcci metodologici innovativi che combinino entrambe le misure, implicite ed esplicite, ai fini di una valutazione più completa dell'efficacia riabilitativa. L'IAT si dimostra particolarmente prezioso in contesti forensi per la minor vulnerabilità alla desiderabilità sociale, consentendo di rilevare modificazioni negli atteggiamenti automatici non catturati dalle misure tradizionali. La ricerca contribuisce all'avanzamento delle conoscenze nel campo della violenza di genere, fornendo indicazioni concrete per il miglioramento dei protocolli di valutazione. L'approccio longitudinale rappresenta un'innovazione metodologica significativa, offrendo una prospettiva dinamica sui processi di cambiamento negli autori di IPV e supportando lo sviluppo di interventi più efficaci per la riduzione del rischio di recidiva.