Il diritto di pensare: neurotecnologie, intelligenza artificiale e disciplina giuridica nella cura clinica

This thesis focuses on neurorights in the context of the integration between neurotechnologies and artificial intelligence applied to clinical practice, with a critical perspective on their legal protection. The research highlights the transformations introduced by devices such as BCIs and EEGs, the therapeutic potential of AI in the psychological field and the risks of misuse involving the manipulation or decoding of mental processes. Through a comparative analysis, the legal frameworks of Italy and the European Union are examined alongside Chile’s pioneering approach, which enshrined neurorights in its Constitution and issued a landmark ruling in the case of Girardi v. Emotiv. The thesis ultimately suggests that this model may provide a valid foundation for a preventive and responsible regulatory system capable of balancing technological innovation with the protection of cognitive liberty, mental privacy, and psychological integrity within clinical care.

La tesi si focalizza sui neurodiritti nel contesto dell’integrazione tra neurotecnologie e intelligenza artificiale applicata alla pratica clinica, con uno sguardo critico alla loro protezione giuridica. L’indagine evidenzia le trasformazioni introdotte da dispositivi come BCI ed EEG, le potenzialità terapeutiche della IA in campo psicologico e i rischi di abuso nella manipolazione o lettura dei processi mentali. Attraverso un’analisi comparata, si confrontano i quadri normativi di Italia ed Europa con l’approccio innovativo del Cile, che ha sancito i neurodiritti nella Costituzione e ha visto una sentenza storica nel caso Girardi vs Emotiv. L’elaborato suggerisce, infine, che tale modello possa costituire una base valida per una regolazione preventiva e responsabile, in grado di bilanciare l’innovazione tecnologica con la tutela della libertà cognitiva, della privacy mentale e dell’integrità psicologica nell’ambito delle cure cliniche.