Introduzione: la demenza è una condizione caratterizzata da un progressivo deterioramento cognitivo che compromette l’autonomia e la qualità di vita in chi ne è affetto. Tra le complicanze più rilevanti ci sono le difficoltà alimentari: lo stato nutrizionale è infatti strettamente connesso alla progressione della demenza, generando così un circolo vizioso di declino cognitivo e fisico. In questo contesto si inserisce la scala Edinburgh Feeding Evaluation in Dementia (EdFED), specificamente sviluppata per osservare e valutare le difficoltà alimentari nei pazienti con demenza moderata-severa. Obiettivo: analizzare, tramite revisione della letteratura, l’efficacia della scala EdFED nel supportare gli infermieri nell’individuazione precoce delle difficoltà nutrizionali nei pazienti con demenza e nella pianificazione di interventi assistenziali adeguati. Materiali e metodi: la ricerca è stata condotta tra agosto e settembre 2025 consultando esclusivamente la banca dati PubMed. Gli articoli inclusi nella selezione approfondiscono l’utilizzo diretto della scala EdFED, nonché il contesto clinico in cui essa si inserisce, i bisogni a cui risponde e i possibili margini di applicabilità. Risultati: la revisione ha incluso undici studi di diversi tipi, analizzando l’uso della scala EdFED nelle persone con demenza. I risultati mostrano che la scala, adattata in più lingue, presenta buona affidabilità interna e validità. Studi longitudinali confermano la sensibilità della EdFED ai cambiamenti nel tempo, mentre le evidenze comparative la collocano tra gli strumenti più robusti per valutare i comportamenti alimentari problematici. Conclusione: la revisione conferma la Edinburgh Feeding Evaluation in Dementia scale come strumento affidabile e validato per la valutazione e il monitoraggio delle difficoltà alimentari nella demenza, con punteggi elevati associati a peggioramento nutrizionale. L’uso da parte di personale formato ne aumenta la precisione e favorisce interventi tempestivi, migliorando la gestione clinica e il supporto ai caregiver. Nonostante i numerosi punti di forza della scala, restano necessarie ulteriori ricerche su campioni più ampi per consolidarne l’efficacia e la trasferibilità.
Edinburgh Feeding Evaluation in Dementia Scale: strumento infermieristico per le difficoltà nutrizionali nella demenza
CALLEGARI, GIORGIA
2024/2025
Abstract
Introduzione: la demenza è una condizione caratterizzata da un progressivo deterioramento cognitivo che compromette l’autonomia e la qualità di vita in chi ne è affetto. Tra le complicanze più rilevanti ci sono le difficoltà alimentari: lo stato nutrizionale è infatti strettamente connesso alla progressione della demenza, generando così un circolo vizioso di declino cognitivo e fisico. In questo contesto si inserisce la scala Edinburgh Feeding Evaluation in Dementia (EdFED), specificamente sviluppata per osservare e valutare le difficoltà alimentari nei pazienti con demenza moderata-severa. Obiettivo: analizzare, tramite revisione della letteratura, l’efficacia della scala EdFED nel supportare gli infermieri nell’individuazione precoce delle difficoltà nutrizionali nei pazienti con demenza e nella pianificazione di interventi assistenziali adeguati. Materiali e metodi: la ricerca è stata condotta tra agosto e settembre 2025 consultando esclusivamente la banca dati PubMed. Gli articoli inclusi nella selezione approfondiscono l’utilizzo diretto della scala EdFED, nonché il contesto clinico in cui essa si inserisce, i bisogni a cui risponde e i possibili margini di applicabilità. Risultati: la revisione ha incluso undici studi di diversi tipi, analizzando l’uso della scala EdFED nelle persone con demenza. I risultati mostrano che la scala, adattata in più lingue, presenta buona affidabilità interna e validità. Studi longitudinali confermano la sensibilità della EdFED ai cambiamenti nel tempo, mentre le evidenze comparative la collocano tra gli strumenti più robusti per valutare i comportamenti alimentari problematici. Conclusione: la revisione conferma la Edinburgh Feeding Evaluation in Dementia scale come strumento affidabile e validato per la valutazione e il monitoraggio delle difficoltà alimentari nella demenza, con punteggi elevati associati a peggioramento nutrizionale. L’uso da parte di personale formato ne aumenta la precisione e favorisce interventi tempestivi, migliorando la gestione clinica e il supporto ai caregiver. Nonostante i numerosi punti di forza della scala, restano necessarie ulteriori ricerche su campioni più ampi per consolidarne l’efficacia e la trasferibilità.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/97292