Abstract

Background: Il Disturbo Borderline di Personalità è una condizione riconosciuta come disturbo mentale dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali. Lo stigma nei confronti dei pazienti affetti da questa patologia è un problema reale e attuale che si verifica frequentemente in ambito sanitario, poiché essi vengono etichettati come “pazienti difficili” in quanto sono considerati cattivi, manipolativi e inguaribili. Obiettivo: Lo scopo dello studio è quello di analizzare in che modo lo stigma possa influenzare la qualità dell’assistenza fornita ai pazienti con Disturbo Borderline di Personalità e individuare possibili strategie per migliorare l’approccio infermieristico e la relazione terapeutica con questa tipologia di pazienti. Materiali e metodi: È stata redatta una revisione della letteratura. Le banche dati che sono state consultate per ricercare il materiale sono Pubmed, Scopus e CINAHL (EBSCO), nel periodo compreso tra febbraio e agosto 2025. La ricerca bibliografica ha permesso di individuare 495 articoli in totale, di questi sono stati selezionati 17 articoli finali per la realizzazione della revisione. Risultati: I risultati emersi dimostrano che gli atteggiamenti negativi degli infermieri sono molto più frequenti rispetto a quelli positivi. Hanno contribuito ad alimentare il fenomeno dello stigma la problematica dell’autolesionismo dei pazienti, la loro richiesta di ricoveri frequenti, l’incertezza e la frustrazione degli infermieri legata alla scarsa formazione universitaria sul Disturbo Borderline di Personalità e infine l’insufficienza di servizi pubblici sanitari a disposizione. I trattamenti che sono risultati efficaci per la patologia sono la psicoterapia, la terapia dialettico-comportamentale e la terapia basata sulla mentalizzazione. Discussione: L’analisi della letteratura evidenzia una marcata stigmatizzazione nei confronti delle persone affette da Disturbo Borderline di Personalità, in particolare da parte del personale sanitario. Tuttavia, psichiatri e psicologi si sono mostrati più empatici rispetto agli infermieri. I pazienti con questo disturbo sono spesso etichettati negativamente come manipolatori e non degni di cure, a causa di una carente formazione specifica, una mancanza di supervisione clinica e scarso supporto agli operatori. La terapia dialettico-comportamentale e la terapia basata sulla mentalizzazione si sono rivelate efficaci non solo per il trattamento dei sintomi nei pazienti, ma anche per modificare gli atteggiamenti del personale infermieristico, promuovendo empatia, ascolto e una relazione terapeutica più autentica. In particolare la terapia dialettico-comportamentale ha favorito un maggior coinvolgimento emotivo da parte degli infermieri, mentre la terapia basata sulla mentalizzazione ha contribuito a ridurre la frustrazione e il giudizio negativo verso questi pazienti. La gestione dell’autolesionismo rappresenta un’area controversa, ma la maggior parte degli studi suggerisce che un atteggiamento empatico e non giudicante favorisca il processo terapeutico. Molti autori infine concordano sull’inadeguatezza del ricovero ospedaliero per questa tipologia di pazienti, ritenuto spesso controproducente poiché può alimentare dipendenza dall’ambiente sanitario e ostacolare l’assunzione di responsabilità individuale. Conclusioni: Lo stigma verso il Disturbo Borderline di Personalità richiede formazione continua e supporto clinico per gli infermieri, migliorando l’assistenza, la relazione terapeutica e riducendo i comportamenti autolesivi. Parole chiave: Disturbo Borderline di Personalità, Stigma, Infermieri, Atteggiamenti degli infermieri, Esperienze degli infermieri, Salute Mentale Key words: Borderline Personality Disorder, Stigma, Nurses, Nurses’ attitudes, Nurses’ experiences, Mental Health

Assistenza infermieristica e pregiudizi: l’approccio al paziente con Disturbo Borderline di Personalità

ROSSI, SARA
2024/2025

Abstract

Abstract
2024
Nursing care and stigmatization: approaches to patients with Borderline Personality Disorder
Background: Il Disturbo Borderline di Personalità è una condizione riconosciuta come disturbo mentale dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali. Lo stigma nei confronti dei pazienti affetti da questa patologia è un problema reale e attuale che si verifica frequentemente in ambito sanitario, poiché essi vengono etichettati come “pazienti difficili” in quanto sono considerati cattivi, manipolativi e inguaribili. Obiettivo: Lo scopo dello studio è quello di analizzare in che modo lo stigma possa influenzare la qualità dell’assistenza fornita ai pazienti con Disturbo Borderline di Personalità e individuare possibili strategie per migliorare l’approccio infermieristico e la relazione terapeutica con questa tipologia di pazienti. Materiali e metodi: È stata redatta una revisione della letteratura. Le banche dati che sono state consultate per ricercare il materiale sono Pubmed, Scopus e CINAHL (EBSCO), nel periodo compreso tra febbraio e agosto 2025. La ricerca bibliografica ha permesso di individuare 495 articoli in totale, di questi sono stati selezionati 17 articoli finali per la realizzazione della revisione. Risultati: I risultati emersi dimostrano che gli atteggiamenti negativi degli infermieri sono molto più frequenti rispetto a quelli positivi. Hanno contribuito ad alimentare il fenomeno dello stigma la problematica dell’autolesionismo dei pazienti, la loro richiesta di ricoveri frequenti, l’incertezza e la frustrazione degli infermieri legata alla scarsa formazione universitaria sul Disturbo Borderline di Personalità e infine l’insufficienza di servizi pubblici sanitari a disposizione. I trattamenti che sono risultati efficaci per la patologia sono la psicoterapia, la terapia dialettico-comportamentale e la terapia basata sulla mentalizzazione. Discussione: L’analisi della letteratura evidenzia una marcata stigmatizzazione nei confronti delle persone affette da Disturbo Borderline di Personalità, in particolare da parte del personale sanitario. Tuttavia, psichiatri e psicologi si sono mostrati più empatici rispetto agli infermieri. I pazienti con questo disturbo sono spesso etichettati negativamente come manipolatori e non degni di cure, a causa di una carente formazione specifica, una mancanza di supervisione clinica e scarso supporto agli operatori. La terapia dialettico-comportamentale e la terapia basata sulla mentalizzazione si sono rivelate efficaci non solo per il trattamento dei sintomi nei pazienti, ma anche per modificare gli atteggiamenti del personale infermieristico, promuovendo empatia, ascolto e una relazione terapeutica più autentica. In particolare la terapia dialettico-comportamentale ha favorito un maggior coinvolgimento emotivo da parte degli infermieri, mentre la terapia basata sulla mentalizzazione ha contribuito a ridurre la frustrazione e il giudizio negativo verso questi pazienti. La gestione dell’autolesionismo rappresenta un’area controversa, ma la maggior parte degli studi suggerisce che un atteggiamento empatico e non giudicante favorisca il processo terapeutico. Molti autori infine concordano sull’inadeguatezza del ricovero ospedaliero per questa tipologia di pazienti, ritenuto spesso controproducente poiché può alimentare dipendenza dall’ambiente sanitario e ostacolare l’assunzione di responsabilità individuale. Conclusioni: Lo stigma verso il Disturbo Borderline di Personalità richiede formazione continua e supporto clinico per gli infermieri, migliorando l’assistenza, la relazione terapeutica e riducendo i comportamenti autolesivi. Parole chiave: Disturbo Borderline di Personalità, Stigma, Infermieri, Atteggiamenti degli infermieri, Esperienze degli infermieri, Salute Mentale Key words: Borderline Personality Disorder, Stigma, Nurses, Nurses’ attitudes, Nurses’ experiences, Mental Health
Disturbo Borderline
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/97435