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PROBLEMA: Le cure palliative, pur riconosciute dall’OMS come parte essenziale dell’assistenza sanitaria, restano in gran parte inaccessibili: solo il 14% dei pazienti che ne avrebbero bisogno le riceve. A livello globale, la durata mediana delle cure prima del decesso è di soli 18,9 giorni. Le principali criticità riguardano la carenza di politiche integrate, risorse limitate e formazione inadeguata, soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito. Anche nei contesti più sviluppati, come l’Italia, l’accesso è disomogeneo: nel 2022 solo il 36% dei pazienti oncologici deceduti ha ricevuto cure palliative, con forti differenze regionali. Persistono ostacoli culturali e professionali, tra cui il ritardo nell’attivazione dei percorsi e un uso non sempre corretto della terapia del dolore. Le proiezioni future stimano un aumento significativo della sofferenza evitabile nei prossimi decenni, soprattutto nei Paesi con risorse limitate. OBIETTIVO. Questa revisione si propone di individuare modelli infermieristici di assistenza palliativa precoce nelle fasi iniziali della malattia oncologica e valutarne l’efficacia nella presa in carico complessiva del paziente oncologico METODI. È stata redatta una revisione della letteratura mediante consultazione dei database Pubmed e Google Scholar, inserendo un limite temporale di 10 anni. RISULTATI. Sono stati selezionati nove articoli che rispondevano ai criteri di inclusione ed esclusione: una revisione sistematica, uno studio qualitativo, uno studio osservazionale, quattro trial controllati randomizzati e due studi pilota. CONCLUSIONI. Dall’analisi comparata degli studi, è emerso che un intervento tempestivo ed integrato, mediato da team multidisciplinari o condotto da infermieri specializzati in cure palliative, migliori la qualità di vita e talvolta anche la sopravvivenza. L’utilizzo di questionari standardizzati validati, permette una valutazione oggettiva degli esiti e conferma il ruolo centrale della figura dell’infermiere nella pianificazione e gestione del percorso di cura. Tuttavia, la variabilità metodologica tra gli studi analizzati, le differenze nei sistemi sanitari e la mancanza di dati a lungo termine, limitano la possibilità di generalizzare i risultati e l’applicabilità a contesti con minori risorse. Per studi futuri, si propongono studi multicentrici costituiti da campioni più ampi e diversificati e l’implementazione graduale di strumenti digitali per garantire continuità assistenziali anche in contesti difficilmente raggiungibili.

LA PRESA IN CARICO PRECOCE NELLE CURE PALLIATIVE: UNA REVISIONE DI LETTERATURA

SORRENTINO, SOFIA
2024/2025

Abstract

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2024
Early Integration of Palliative Care: A Systematic Review
PROBLEMA: Le cure palliative, pur riconosciute dall’OMS come parte essenziale dell’assistenza sanitaria, restano in gran parte inaccessibili: solo il 14% dei pazienti che ne avrebbero bisogno le riceve. A livello globale, la durata mediana delle cure prima del decesso è di soli 18,9 giorni. Le principali criticità riguardano la carenza di politiche integrate, risorse limitate e formazione inadeguata, soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito. Anche nei contesti più sviluppati, come l’Italia, l’accesso è disomogeneo: nel 2022 solo il 36% dei pazienti oncologici deceduti ha ricevuto cure palliative, con forti differenze regionali. Persistono ostacoli culturali e professionali, tra cui il ritardo nell’attivazione dei percorsi e un uso non sempre corretto della terapia del dolore. Le proiezioni future stimano un aumento significativo della sofferenza evitabile nei prossimi decenni, soprattutto nei Paesi con risorse limitate. OBIETTIVO. Questa revisione si propone di individuare modelli infermieristici di assistenza palliativa precoce nelle fasi iniziali della malattia oncologica e valutarne l’efficacia nella presa in carico complessiva del paziente oncologico METODI. È stata redatta una revisione della letteratura mediante consultazione dei database Pubmed e Google Scholar, inserendo un limite temporale di 10 anni. RISULTATI. Sono stati selezionati nove articoli che rispondevano ai criteri di inclusione ed esclusione: una revisione sistematica, uno studio qualitativo, uno studio osservazionale, quattro trial controllati randomizzati e due studi pilota. CONCLUSIONI. Dall’analisi comparata degli studi, è emerso che un intervento tempestivo ed integrato, mediato da team multidisciplinari o condotto da infermieri specializzati in cure palliative, migliori la qualità di vita e talvolta anche la sopravvivenza. L’utilizzo di questionari standardizzati validati, permette una valutazione oggettiva degli esiti e conferma il ruolo centrale della figura dell’infermiere nella pianificazione e gestione del percorso di cura. Tuttavia, la variabilità metodologica tra gli studi analizzati, le differenze nei sistemi sanitari e la mancanza di dati a lungo termine, limitano la possibilità di generalizzare i risultati e l’applicabilità a contesti con minori risorse. Per studi futuri, si propongono studi multicentrici costituiti da campioni più ampi e diversificati e l’implementazione graduale di strumenti digitali per garantire continuità assistenziali anche in contesti difficilmente raggiungibili.
cancer patient
simultaneous care
nursing models
implementation
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/97447