Il cancro alla mammella è la tipologia di carcinoma più comunemente diagnosticata nella popolazione femminile. Il rischio di sviluppare questa patologia riguarda una donna su nove e permane elevato soprattutto tra i 50 e i 65 anni; tuttavia, se identificato precocemente, il tumore al seno è considerato curabile, rendendo la prevenzione e la diagnosi precoce strumenti fondamentali. In Italia, i programmi di screening mammografico sono attivi per le donne tra i 50 e i 69 anni e, in parallelo a questi, risulta, fondamentale affiancare anche le pratiche individuali, come l’autopalpazione del seno. Si tratta nello specifico, di una tecnica semplice ed eseguibile in autonomia, che consente una maggiore consapevolezza del proprio corpo e l’identificazione precoce di eventuali anomalie. Nonostante ciò, l’autopalpazione non risulta sufficientemente diffusa: molte donne, infatti, non la eseguono con regolarità, non conoscono la tecnica corretta o temono di eseguirla in modo errato. Alla luce di queste considerazioni, il presente elaborato ha come obiettivo l’analisi del livello di conoscenza, della frequenza e delle barriere legate alla pratica dell’autopalpazione in un campione di 500 donne. Il questionario utilizzato è stato somministrato a donne maggiorenni in anonimo, strutturato in domande a risposta singola e multipla. Dall’analisi è emersa una maggiore partecipazione nella fascia 18-30 anni, seguita da quella 31-50, con rappresentanze minori oltre i 51 anni. Il 90% delle partecipanti ha dichiarato di conoscere l’autopalpazione, ma solo una piccola parte ne conosce tempi e modalità corrette. L’80% ha riferito di averla praticata almeno una volta, ma solo una minoranza lo fa regolarmente. Questi risultati confermano l’importanza dell’educazione sanitaria, in particolare del ruolo dell’infermiere come promotore di salute. Per aumentare la diffusione dell’autopalpazione come gesto di prevenzione consapevole sono necessari interventi educativi basati su informazioni corrette e supporto psicologico, anche grazie al supporto e all’intervento della figura professionale dell’infermiere.
L'autopalpazione mammaria come strumento di prevenzione: studio osservazionale e prospettive educative per l'infermiere
TREVISAN, IRENE
2024/2025
Abstract
Il cancro alla mammella è la tipologia di carcinoma più comunemente diagnosticata nella popolazione femminile. Il rischio di sviluppare questa patologia riguarda una donna su nove e permane elevato soprattutto tra i 50 e i 65 anni; tuttavia, se identificato precocemente, il tumore al seno è considerato curabile, rendendo la prevenzione e la diagnosi precoce strumenti fondamentali. In Italia, i programmi di screening mammografico sono attivi per le donne tra i 50 e i 69 anni e, in parallelo a questi, risulta, fondamentale affiancare anche le pratiche individuali, come l’autopalpazione del seno. Si tratta nello specifico, di una tecnica semplice ed eseguibile in autonomia, che consente una maggiore consapevolezza del proprio corpo e l’identificazione precoce di eventuali anomalie. Nonostante ciò, l’autopalpazione non risulta sufficientemente diffusa: molte donne, infatti, non la eseguono con regolarità, non conoscono la tecnica corretta o temono di eseguirla in modo errato. Alla luce di queste considerazioni, il presente elaborato ha come obiettivo l’analisi del livello di conoscenza, della frequenza e delle barriere legate alla pratica dell’autopalpazione in un campione di 500 donne. Il questionario utilizzato è stato somministrato a donne maggiorenni in anonimo, strutturato in domande a risposta singola e multipla. Dall’analisi è emersa una maggiore partecipazione nella fascia 18-30 anni, seguita da quella 31-50, con rappresentanze minori oltre i 51 anni. Il 90% delle partecipanti ha dichiarato di conoscere l’autopalpazione, ma solo una piccola parte ne conosce tempi e modalità corrette. L’80% ha riferito di averla praticata almeno una volta, ma solo una minoranza lo fa regolarmente. Questi risultati confermano l’importanza dell’educazione sanitaria, in particolare del ruolo dell’infermiere come promotore di salute. Per aumentare la diffusione dell’autopalpazione come gesto di prevenzione consapevole sono necessari interventi educativi basati su informazioni corrette e supporto psicologico, anche grazie al supporto e all’intervento della figura professionale dell’infermiere.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/97466