INTRODUZIONE: L’emogasanalisi è uno strumento diagnostico fondamentale per la valutazione dell’equilibrio acido-base e dello stato respiratorio dei pazienti in area critica. Negli ultimi anni, l’interesse per l’emogasanalisi venosa (VBG) è cresciuto grazie alla possibilità di ottenere informazioni clinicamente utili in modo meno invasivo rispetto al prelievo arterioso (ABG). Tuttavia, la reale attendibilità di tale metodica e il suo impatto sulla pratica infermieristica restano oggetto di approfondimento. OBIETTIVO: Questa revisione si propone di valutare l'efficacia clinica e i limiti dell'emogasanalisi venosa rispetto a quella arteriosa nei contesti di urgenza ed emergenza, ponendo l’attenzione anche sul ruolo dell'infermiere nella gestione, esecuzione e interpretazione dei risultati. METODI: È stata redatta una revisione della letteratura mediante consultazione delle banche dati PubMed, Scopus e Cochrane Library, inserendo un limite temporale di 5 anni (2020-2025). RISULTATI: Sono stati selezionati 8 articoli che rispondevano ai criteri di inclusione ed esclusione basati sulla pertinenza clinica e sulla qualità metodologica degli studi di cui: 1 studio di coorte prospettico, 1 studio trasversale cross-sectional, 2 studi prospettici multicentrici di cui uno randomizzato open-label e uno basato su simulazione, 1 studio comparativo, 2 studi prospettici osservazionali e 1 studio osservazionale trasversale. DISCUSSIONE: La revisione ha evidenziato una buona concordanza tra i valori arteriosi e venosi di pH, pCO2 e bicarbonato, mentre i parametri dell’ossigenazione (pO2 e SaO2) presentano differenze significative che ne limitano l’utilizzo nei pazienti critici. Dal punto di vista infermieristico, il prelievo venoso risulta meno invasivo, più sicuro e ben tollerato, migliorando la tempestività del monitoraggio e la qualità dell’assistenza. CONCLUSIONI: Dall’analisi comparata dei risultati degli studi inclusi in questa revisione emerge che l’emogasanalisi venosa rappresenta una valida alternativa, complementare all’emogasanalisi arteriosa nei pazienti stabili, permettendo di ridurre la necessità di prelievi invasivi e migliorare la tempestività delle decisioni cliniche. Dal punto di vista infermieristico, il prelievo venoso si conferma una procedura sicura, rapida e ben tollerata, che valorizza le competenze professionali e favorisce un approccio assistenziale basato sull’evidenza e orientato alla sicurezza del paziente. Parole chiave: area critica, urgenza, emergenza, pronto soccorso, terapia intensiva, emogasanalisi venosa, emogasanalisi arteriosa, efficacia, limiti, accuratezza, infermiere, processo decisionale clinico. Keywords: critical care, urgency, emergency, emergency department, intensive care unit, venous blood gas analysis, arterial blood gas analysis, efficacy, limits, accuracy, nurses, clinical decision–making
EFFICACIA E LIMITI DELL’EMOGASANALISI VENOSA NEI CONTESTI DI URGENZA ED EMERGENZA. UNA REVISIONE DELLA LETTERATURA.
ZARDET, CRISTINA
2024/2025
Abstract
INTRODUZIONE: L’emogasanalisi è uno strumento diagnostico fondamentale per la valutazione dell’equilibrio acido-base e dello stato respiratorio dei pazienti in area critica. Negli ultimi anni, l’interesse per l’emogasanalisi venosa (VBG) è cresciuto grazie alla possibilità di ottenere informazioni clinicamente utili in modo meno invasivo rispetto al prelievo arterioso (ABG). Tuttavia, la reale attendibilità di tale metodica e il suo impatto sulla pratica infermieristica restano oggetto di approfondimento. OBIETTIVO: Questa revisione si propone di valutare l'efficacia clinica e i limiti dell'emogasanalisi venosa rispetto a quella arteriosa nei contesti di urgenza ed emergenza, ponendo l’attenzione anche sul ruolo dell'infermiere nella gestione, esecuzione e interpretazione dei risultati. METODI: È stata redatta una revisione della letteratura mediante consultazione delle banche dati PubMed, Scopus e Cochrane Library, inserendo un limite temporale di 5 anni (2020-2025). RISULTATI: Sono stati selezionati 8 articoli che rispondevano ai criteri di inclusione ed esclusione basati sulla pertinenza clinica e sulla qualità metodologica degli studi di cui: 1 studio di coorte prospettico, 1 studio trasversale cross-sectional, 2 studi prospettici multicentrici di cui uno randomizzato open-label e uno basato su simulazione, 1 studio comparativo, 2 studi prospettici osservazionali e 1 studio osservazionale trasversale. DISCUSSIONE: La revisione ha evidenziato una buona concordanza tra i valori arteriosi e venosi di pH, pCO2 e bicarbonato, mentre i parametri dell’ossigenazione (pO2 e SaO2) presentano differenze significative che ne limitano l’utilizzo nei pazienti critici. Dal punto di vista infermieristico, il prelievo venoso risulta meno invasivo, più sicuro e ben tollerato, migliorando la tempestività del monitoraggio e la qualità dell’assistenza. CONCLUSIONI: Dall’analisi comparata dei risultati degli studi inclusi in questa revisione emerge che l’emogasanalisi venosa rappresenta una valida alternativa, complementare all’emogasanalisi arteriosa nei pazienti stabili, permettendo di ridurre la necessità di prelievi invasivi e migliorare la tempestività delle decisioni cliniche. Dal punto di vista infermieristico, il prelievo venoso si conferma una procedura sicura, rapida e ben tollerata, che valorizza le competenze professionali e favorisce un approccio assistenziale basato sull’evidenza e orientato alla sicurezza del paziente. Parole chiave: area critica, urgenza, emergenza, pronto soccorso, terapia intensiva, emogasanalisi venosa, emogasanalisi arteriosa, efficacia, limiti, accuratezza, infermiere, processo decisionale clinico. Keywords: critical care, urgency, emergency, emergency department, intensive care unit, venous blood gas analysis, arterial blood gas analysis, efficacy, limits, accuracy, nurses, clinical decision–making| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/97487