Mindfulness in gravidanza: un percorso di consapevolezza per la salute materna

Background: la gravidanza rappresenta un periodo di importanti cambiamenti per la donna che coinvolgono la sfera fisica, psicologica e ormonale. Le oscillazioni ormonali possono determinare variazioni emotive, dall’euforia all’ansia, fino a quadri depressivi. Negli ultimi anni la ricerca ha approfondito gli effetti dello stress durante la gravidanza, sia sulla salute della madre che sul buon esito della gravidanza stessa. In questo contesto si sta diffondendo la mindfulness, una pratica basata sulla consapevolezza del momento presente, vissuto senza pregiudizio e con accettazione. Obiettivo: lo scopo della tesi è di analizzare gli esiti materni associati alla pratica della mindfulness in gravidanza, attraverso la revisione della letteratura scientifica disponibile. Materiali e metodi: è stata condotta una revisione bibliografica consultando la banca dati PubMed. Le parole chiave utilizzate sono state “mindfulness”, “maternal outcomes” e “pregnancy”, in associazione all’operatore boleano “AND”. Sono stati inclusi articoli pubblicati negli ultimi dieci anni, privilegiando trial clinici randomizzati, revisioni sistematiche e meta-analisi, al fine di garantire la rilevanza e l’aggiornamento dei dati. I criteri di inclusione ed esclusione sono stati definiti in base alla popolazione di riferimento, al tipo di intervento e agli esiti analizzati. Risultati: è stato evidenziato come la mindfulness contribuisca ad una migliore regolazione emotiva durante la gravidanza, con una significativa riduzione dei sintomi ansioso-depressivi. Le donne che partecipano a programmi di mindfulness riportano una maggiore soddisfazione per il parto. Tuttavia, è necessario sottolineare che la letteratura presenta ancora delle limitazioni: molti studi hanno campioni ridotti e un follow-up a breve termine. Conclusioni: la mindfulness si configura come un intervento promettente per il benessere materno in gravidanza, con potenziali benefici sia psicologici che esperienziali. Sono tuttavia necessari studi su larga scala, con campioni più ampi e follow-up prolungati, per confermare l’efficacia a lungo termine e integrare stabilmente questi programmi nella pratica clinica.