Oggi, a quasi due anni dall’inizio della pandemia, notiamo che i corpi intermedi, responsabili del processo di gatekeeping, sono più deboli che mai. Partiti politici, giornali, sindacati, insomma i corpi intermedi classici, hanno perso da tempo il loro ruolo tradizionale di interpreti delle informazioni per i cittadini in favore di un nuovo modello di gatekeeping che pone l’accento sul pubblico come unico e vero interprete degli eventi e sull’emozione come unica chiave di lettura. I regimi democratici hanno sperimentato un indebolimento della loro capacità di storytelling e di essere creduti, portando ad un conseguente indebolimento del consenso e della fiducia dei cittadini. Queste capacità sono nettamente peggiorate durante questi due anni di pandemia, dato il verificarsi della così detta infodemia. L’infodemia, è una pandemia di informazioni false, che nasce per via delle incertezze e delle paure venutesi a creare in seguito all’isolamento forzato e alla situazione senza precedenti che stiamo vivendo, che ha inevitabilmente portato ad un aumento della domanda di informazioni da parte dei cittadini. A questa inedita domanda di informazioni hanno risposto i corpi intermedi e gli appartai pubblici, con risultati non sempre di successo. Le informazioni trasmesse dai media tradizionali, ancora oggi i più seguiti, in molti casi sono state confuse e ansiogene, spingendo una parte consistente della popolazione italiana su internet. La narrazione confusa e sensazionalistica degli sviluppi e dell’operato della comunità scientifica ha diminuito la fiducia nella scienza per una minoranza di Italiani. D’altra parte, Internet è stato usato sia in maniera virtuosa, sia in maniera non virtuosa, dato che su quest’ultimo, nello specifico nei social media, è dove nascono la maggior parte delle notizie false e delle narrazioni fantasiose. Però, allo stesso tempo è un media attraverso il quale possiamo raggiungere siti istituzionali e le opinioni di esperti. Tutto sta nella capacità dell’utente di applicare senso critico nella lettura delle notizie, però, come vedremo, questa capacità è in via di deterioramento. Nelle fasi iniziali della pandemia le istituzioni hanno reagito con confusione, ma nondimeno hanno potuto godere di un ampio supporto da parte della popolazione per via della necessità di affidarsi a quest’ultime per uscire da questa crisi. La loro azione è migliorata col tempo e con l’esperienza, per questo molti cittadini hanno sviluppato una forte fiducia. Nella ricerca, dopo un’esposizione generale dei processi che hanno cambiato i media e di conseguenza anche gli ascoltatori stessi, mi concentrerò nell’esporre come è variata la fiducia in periodo pandemico verso istituzioni e corpi intermedi e tenterò, attraverso una ricerca da me condotta, di confermare o confutare le teorie esposte. La ricerca mira a studiare il cambiamento di percezioni dei cittadini di un piccolo comune vicentino e come il lock down ha influito sulla “dieta” mediatica e la fiducia di quest’ultimi verso i media tradizionali, principalmente la televisione, verso i nuovi media e le istituzioni. La tecnica da me usata per raccogliere le opinioni è quella del Focus group confermativo, il campione è stato scelto con l’obbiettivo di essere rappresentativo della popolazione di questo piccolo comune. Con il mio elaborato spero di poter mettere in luce cosa è cambiato e come è cambiato con riguardo la fiducia verso i corpi intermedi e le istituzioni, ponendo particolare attenzione alle dinamiche sviluppatesi in questo piccolo comune e come quest’ultime si rapportano ai cambiamenti e deterioramenti della fiducia nei corpi intermedi su scala nazionale ed europea.

Quanto la pandemia ha influito sulla fiducia verso i corpi intermedi e le istituzioni in un piccolo comune dell'alto vicentino?

SASSARO, MATTEO
2021/2022

Abstract

Oggi, a quasi due anni dall’inizio della pandemia, notiamo che i corpi intermedi, responsabili del processo di gatekeeping, sono più deboli che mai. Partiti politici, giornali, sindacati, insomma i corpi intermedi classici, hanno perso da tempo il loro ruolo tradizionale di interpreti delle informazioni per i cittadini in favore di un nuovo modello di gatekeeping che pone l’accento sul pubblico come unico e vero interprete degli eventi e sull’emozione come unica chiave di lettura. I regimi democratici hanno sperimentato un indebolimento della loro capacità di storytelling e di essere creduti, portando ad un conseguente indebolimento del consenso e della fiducia dei cittadini. Queste capacità sono nettamente peggiorate durante questi due anni di pandemia, dato il verificarsi della così detta infodemia. L’infodemia, è una pandemia di informazioni false, che nasce per via delle incertezze e delle paure venutesi a creare in seguito all’isolamento forzato e alla situazione senza precedenti che stiamo vivendo, che ha inevitabilmente portato ad un aumento della domanda di informazioni da parte dei cittadini. A questa inedita domanda di informazioni hanno risposto i corpi intermedi e gli appartai pubblici, con risultati non sempre di successo. Le informazioni trasmesse dai media tradizionali, ancora oggi i più seguiti, in molti casi sono state confuse e ansiogene, spingendo una parte consistente della popolazione italiana su internet. La narrazione confusa e sensazionalistica degli sviluppi e dell’operato della comunità scientifica ha diminuito la fiducia nella scienza per una minoranza di Italiani. D’altra parte, Internet è stato usato sia in maniera virtuosa, sia in maniera non virtuosa, dato che su quest’ultimo, nello specifico nei social media, è dove nascono la maggior parte delle notizie false e delle narrazioni fantasiose. Però, allo stesso tempo è un media attraverso il quale possiamo raggiungere siti istituzionali e le opinioni di esperti. Tutto sta nella capacità dell’utente di applicare senso critico nella lettura delle notizie, però, come vedremo, questa capacità è in via di deterioramento. Nelle fasi iniziali della pandemia le istituzioni hanno reagito con confusione, ma nondimeno hanno potuto godere di un ampio supporto da parte della popolazione per via della necessità di affidarsi a quest’ultime per uscire da questa crisi. La loro azione è migliorata col tempo e con l’esperienza, per questo molti cittadini hanno sviluppato una forte fiducia. Nella ricerca, dopo un’esposizione generale dei processi che hanno cambiato i media e di conseguenza anche gli ascoltatori stessi, mi concentrerò nell’esporre come è variata la fiducia in periodo pandemico verso istituzioni e corpi intermedi e tenterò, attraverso una ricerca da me condotta, di confermare o confutare le teorie esposte. La ricerca mira a studiare il cambiamento di percezioni dei cittadini di un piccolo comune vicentino e come il lock down ha influito sulla “dieta” mediatica e la fiducia di quest’ultimi verso i media tradizionali, principalmente la televisione, verso i nuovi media e le istituzioni. La tecnica da me usata per raccogliere le opinioni è quella del Focus group confermativo, il campione è stato scelto con l’obbiettivo di essere rappresentativo della popolazione di questo piccolo comune. Con il mio elaborato spero di poter mettere in luce cosa è cambiato e come è cambiato con riguardo la fiducia verso i corpi intermedi e le istituzioni, ponendo particolare attenzione alle dinamiche sviluppatesi in questo piccolo comune e come quest’ultime si rapportano ai cambiamenti e deterioramenti della fiducia nei corpi intermedi su scala nazionale ed europea.
2021
How much has the pandemic affected the trust in intermediate bodies and institutions in a small town in the upper Vicenza area?
Gatekeeping
Pandemia
Focus group
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/9815