Problema: La salute mentale rappresenta oggi una delle principali sfide per i sistemi sanitari, in quanto i disturbi psichiatrici costituiscono una condizione ad elevata prevalenza e complessità, con un forte impatto non solo sulla vita delle persone che ne sono affette, ma anche sulle loro famiglie e sulla comunità. Garantire un’assistenza di qualità in questo ambito richiede un approccio integrato, multidisciplinare e centrato sulla persona, capace di rispondere a bisogni spesso cronici, complessi e caratterizzati da un’intensa componente emotiva. All’interno di questo contesto, infermieri e operatori sociosanitari svolgono un ruolo centrale, poiché sono quotidianamente coinvolti nel prendersi cura dei pazienti, accompagnandoli nei percorsi di cura e riabilitazione. Questa esposizione costante a situazioni di sofferenza e disagio psichico può tuttavia determinare un progressivo logoramento delle risorse emotive e psicologiche degli operatori, con il rischio di sviluppare un fenomeno noto come Compassion Fatigue, una condizione di esaurimento emotivo e psicologico che compromette la qualità dell’assistenza e accresce il rischio di stress e burnout. Tale condizione, non influisce soltanto sul benessere personale dei professionisti, generando insoddisfazione, frustrazione e difficoltà relazionali, ma ha conseguenze dirette anche sulla qualità delle cure offerte e sulla capacità dei servizi di rispondere in modo efficace ai bisogni dei pazienti. Nonostante la sua rilevanza clinica e organizzativa, la Compassion Fatigue rimane spesso poco riconosciuta e scarsamente affrontata nei contesti sanitari, con la conseguenza di ridurre l’efficienza lavorativa, aumentare il rischio di errori assistenziali e compromettere la sostenibilità dei servizi di salute mentale. Da qui nasce la necessità di indagare più a fondo la diffusione del fenomeno, i fattori di rischio che lo determinano e le possibili strategie di coping e prevenzione, al fine di tutelare il benessere degli operatori e migliorare la qualità complessiva dell’assistenza. Obiettivo: Lo studio si propone di indagare i livelli di Compassion Fatigue tra infermieri e operatori sociosanitari attivi nei servizi di Salute mentale, analizzandone la diffusione e i principali fattori di rischio, sia sociodemografici sia legati al contesto lavorativo. Parallelamente, l’indagine esplora le strategie di coping adottate dagli operatori, con l’obiettivo di individuare risorse utili a ridurre l’impatto del fenomeno e a promuovere interventi preventivi e correttivi volti a tutelare il benessere del personale e la qualità dell’assistenza nei contesti psichiatrici Materiali e metodi: Per la realizzazione di questa ricerca i dati sono stati raccolti attraverso la somministrazione di un questionario semi strutturato a un campione di professionisti, infermieri e operatori sociosanitari impiegati nei servizi di salute mentale dell’Azienda ULSS 3 Serenissima (SPDC e CSM). Il questionario si articola in tre sezioni: la prima, di carattere anagrafico e professionale; la seconda comprende la scala validata Professional Quality of Life (ProQOL v.5), che valuta i livelli di Compassion Satisfaction, Burnout e Secondary Traumatic Stress; la terza, infine, propone due domande a risposta aperta volte ad approfondire l’esperienza individuale degli operatori e le strategie di coping adottate per affrontare il carico emotivo del lavoro. I dati raccolti sono stati analizzati seguendo il manuale di interpretazione della scala ProQOL, Le risposte anagrafiche e professionali, elaborate attraverso analisi statistiche descrittive al fine di delineare le caratteristiche del campione, mentre le domande a risposta aperta sono state sottoposte a un’analisi qualitativa di tipo tematico, volta a individuare le principali strategie di coping e i bisogni percepiti dagli operatori. Parole chiave: Mental health, Compassion Fatigue, Burnout, Nurses, Psychiatric services

La Fatica di assistere. Un'indagine in ambito psichiatrico.

ARCIDIACONO, VERA
2024/2025

Abstract

Problema: La salute mentale rappresenta oggi una delle principali sfide per i sistemi sanitari, in quanto i disturbi psichiatrici costituiscono una condizione ad elevata prevalenza e complessità, con un forte impatto non solo sulla vita delle persone che ne sono affette, ma anche sulle loro famiglie e sulla comunità. Garantire un’assistenza di qualità in questo ambito richiede un approccio integrato, multidisciplinare e centrato sulla persona, capace di rispondere a bisogni spesso cronici, complessi e caratterizzati da un’intensa componente emotiva. All’interno di questo contesto, infermieri e operatori sociosanitari svolgono un ruolo centrale, poiché sono quotidianamente coinvolti nel prendersi cura dei pazienti, accompagnandoli nei percorsi di cura e riabilitazione. Questa esposizione costante a situazioni di sofferenza e disagio psichico può tuttavia determinare un progressivo logoramento delle risorse emotive e psicologiche degli operatori, con il rischio di sviluppare un fenomeno noto come Compassion Fatigue, una condizione di esaurimento emotivo e psicologico che compromette la qualità dell’assistenza e accresce il rischio di stress e burnout. Tale condizione, non influisce soltanto sul benessere personale dei professionisti, generando insoddisfazione, frustrazione e difficoltà relazionali, ma ha conseguenze dirette anche sulla qualità delle cure offerte e sulla capacità dei servizi di rispondere in modo efficace ai bisogni dei pazienti. Nonostante la sua rilevanza clinica e organizzativa, la Compassion Fatigue rimane spesso poco riconosciuta e scarsamente affrontata nei contesti sanitari, con la conseguenza di ridurre l’efficienza lavorativa, aumentare il rischio di errori assistenziali e compromettere la sostenibilità dei servizi di salute mentale. Da qui nasce la necessità di indagare più a fondo la diffusione del fenomeno, i fattori di rischio che lo determinano e le possibili strategie di coping e prevenzione, al fine di tutelare il benessere degli operatori e migliorare la qualità complessiva dell’assistenza. Obiettivo: Lo studio si propone di indagare i livelli di Compassion Fatigue tra infermieri e operatori sociosanitari attivi nei servizi di Salute mentale, analizzandone la diffusione e i principali fattori di rischio, sia sociodemografici sia legati al contesto lavorativo. Parallelamente, l’indagine esplora le strategie di coping adottate dagli operatori, con l’obiettivo di individuare risorse utili a ridurre l’impatto del fenomeno e a promuovere interventi preventivi e correttivi volti a tutelare il benessere del personale e la qualità dell’assistenza nei contesti psichiatrici Materiali e metodi: Per la realizzazione di questa ricerca i dati sono stati raccolti attraverso la somministrazione di un questionario semi strutturato a un campione di professionisti, infermieri e operatori sociosanitari impiegati nei servizi di salute mentale dell’Azienda ULSS 3 Serenissima (SPDC e CSM). Il questionario si articola in tre sezioni: la prima, di carattere anagrafico e professionale; la seconda comprende la scala validata Professional Quality of Life (ProQOL v.5), che valuta i livelli di Compassion Satisfaction, Burnout e Secondary Traumatic Stress; la terza, infine, propone due domande a risposta aperta volte ad approfondire l’esperienza individuale degli operatori e le strategie di coping adottate per affrontare il carico emotivo del lavoro. I dati raccolti sono stati analizzati seguendo il manuale di interpretazione della scala ProQOL, Le risposte anagrafiche e professionali, elaborate attraverso analisi statistiche descrittive al fine di delineare le caratteristiche del campione, mentre le domande a risposta aperta sono state sottoposte a un’analisi qualitativa di tipo tematico, volta a individuare le principali strategie di coping e i bisogni percepiti dagli operatori. Parole chiave: Mental health, Compassion Fatigue, Burnout, Nurses, Psychiatric services
2024
The Fatigue of Caring. A Study in Mental Health Services
Compassion Fatigue
Mental health
Burnout
Nurses
Psychiatric services
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/98197